Il difensore della Ternana, Francesco Donati, è intervenuto alla trasmissione "Quelli di Notte Gol" su TernanaTime per analizzare il pareggio a reti bianche nel derby contro il Perugia, come riportato da TernanaNews.it.
Il terzino rossoverde ha commentato le due nitide occasioni avute durante l'incontro, esprimendo un certo rammarico: "Sì, ci ho pensato davvero tanto, sono state due occasioni veramente golose. Purtroppo il portiere è stato bravo, peccato non essere riuscito a segnare in quell'occasione. Era una fase cruciale della partita, dove magari si poteva prendere un’altra piega. Però cerco di non pensarci troppo e di concentrarmi sulla prossima partita. Tra i due tiri, sinceramente, nel primo è stato un po’ inaspettato perché il difensore davanti a me, Giraudo, è come se fosse caduto all’improvviso, con Ferrante si stavano un po’ strattonando. Sono arrivato di impatto e ho cercato di prendere la porta. Avevo visto la partita del giorno prima, Podda contro il Sestri Levante, dove aveva tirato alto, così ho pensato di cercare almeno di prendere la porta. Alla fine, il portiere è stato bravo. Sulla respinta ho colpito di piatto, sì, di piatto e in controbalzo perché sono arrivato proprio al limite. Mi sono ritrovato la palla lì e ho cercato di fare il possibile, evitando anche Ferrante che era in mezzo, poi ci ha provato anche lui. Nel secondo tiro, invece, ho cercato di fare il più veloce possibile perché ho visto che stavano arrivando in tre o quattro addosso; peccato solo per la sfortuna di aver tirato centralmente. Subito dopo la partita, c’era più rammarico, sinceramente. Ora, a mente più fredda, possiamo dire che è stata una buona gara da parte di tutti. Ci è mancato il capitalizzare in quei momenti; purtroppo, a volte capita di creare delle occasioni e di non riuscire a concretizzarle. Purtroppo, ci sono anche le giornate positive per gli avversari, e questa volta è toccato al loro portiere. Loro si sono difesi per tutta la partita, ci abbiamo provato, ma il gol non è arrivato".
Donati ha anche ripercorso il suo percorso tattico, rivelando un curioso retroscena: proprio l'attuale allenatore del Perugia, Zauli, lo convertì da difensore centrale a terzino destro: "Ho iniziato a ricoprire questo ruolo abbastanza tardi, precisamente il primo anno di Primavera, quando avevo circa 17 anni. Fu Zauli, che oggi è l’allenatore del Perugia, a spostarmi terzino; prima giocavo come difensore centrale. Da quell'anno in poi ho sempre fatto il terzino destro nella difesa a quattro e, in alcune occasioni, a Castellammare e Ascoli, ho giocato anche come quinto di centrocampo".
Sul rapporto con l'attuale tecnico Abate, il difensore ha evidenziato la solidità del legame tra squadra e staff tecnico, sottolineando l'importanza dei valori trasmessi dall'allenatore, come l'attaccamento alla maglia e lo spirito di sacrificio: "Si è instaurato un bel rapporto tra noi giocatori e lo staff, incluso il mister. È un rapporto chiaro e trasparente, in cui lui cerca di trasmetterci i valori più importanti: attaccamento alla maglia, sudare la maglia, dare tutto in campo e aiutarsi l'uno con l'altro. Grazie a questo, tutto il resto diventa un po’ più facile. Sono d'accordo sul discorso di costruire "mattoncino per mattoncino" dopo ogni partita. Anche secondo me, quando ci sono state partite in cui alcune cose non hanno funzionato, nella partita successiva abbiamo sempre cercato di migliorare quegli aspetti, anche se magari non sempre ci siamo riusciti perfettamente. L'obiettivo è cercare di essere quasi perfetti sotto tutti i punti di vista".
Guardando al futuro, Donati ha espresso la necessità di fare di più: "Ci siamo detti che purtroppo, così, non basta. Le squadre sopra di noi stanno mantenendo un ritmo elevato, come Pescara, Torres e anche Entella. Quello che stiamo facendo è sicuramente positivo: siamo in una striscia di risultati utili consecutivi, ma non basta. Dobbiamo cercare di portare a casa queste partite un po’ bloccate, in cui gli avversari ci aspettano tutti dietro perché temono il nostro possesso palla o le nostre imbucate. Quando ci aspettano chiusi in difesa, diventa più difficile creare azioni pericolose. Anche se ci capitano due o tre occasioni a partita, dobbiamo migliorare nel concretizzare quelle poche che ci vengono concesse".
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