Il presidente della Torres, Stefano Udassi, ha offerto un quadro dettagliato e appassionato della situazione attuale e delle prospettive future della squadra sarda. A margine della presentazione di Michele Pazienza, il nuovo allenatore, Udassi ha ripercorso il cammino della società, evidenziandone la solidità e le ambizioni per il prossimo campionato. Le sue dichiarazioni, riportate da centotrentuno.com, offrono una prospettiva chiara sulla filosofia che guida il club.

Udassi ha esordito con un richiamo al passato, riflettendo sui quattro anni trascorsi da quando un gruppo di amici, rappresentati da Abinsula, ha intrapreso l'audace sfida di rilevare la Torres. «Se ci avessero detto al tempo che la Torres sarebbe stata a questo livello, li avremmo presi per pazzi», ha ammesso il presidente, sottolineando l'incredibile percorso compiuto. Oggi, la società è pronta a inaugurare un nuovo capitolo, con la figura del tecnico come perno centrale, pur ribadendo che «le cose ancor più fondamentale sono la Torres e la proprietà, perché non c’è niente di scontato».

La solidità finanziaria emerge come uno dei punti di forza più significativi. La Torres si distingue come una delle società più virtuose in Serie C, vantando «un indice di liquidità tra i migliori della categoria». Udassi ha voluto enfatizzare questo aspetto, rimarcando come in un contesto in cui «vediamo squadre che fanno fatica a iscriversi o non lo fanno proprio», il club sassarese possa contare su un «progetto solido che non fa passi indietro». La ripartenza è permeata da «entusiasmo e passione, la stessa che ci ha sempre contraddistinto», principi che hanno guidato la Torres sia in campo che fuori.

Il presidente ha poi illustrato gli importanti progressi sul fronte delle infrastrutture e del settore giovanile. Partendo da zero, la Torres ha costruito un vivaio che ora può contare su «cinque squadre nei campionati nazionali». Parallelamente, gli investimenti sulle strutture sono considerevoli: «abbiamo in concessione i campi di Sennori e la struttura del Latte Dolce». Inoltre, è «in via di definizione il campo dietro la Curva Nord del Vanni Sanna», a testimonianza di un impegno costante nel miglioramento del lavoro svolto negli ultimi quattro anni. La scelta del nuovo allenatore si è basata su un identikit preciso: «un allenatore giovane, con grandi motivazioni e una buona conoscenza della categoria».

Riguardo agli obiettivi stagionali, Udassi ha adottato un approccio pragmatico: «Serve guardare meno la classifica, ma non significa non avere obiettivi o ambizioni». Consapevole che «anche quest’anno sarà un campionato difficile», il presidente ha ribadito la ferma volontà della Torres di essere «competitivi». Senza illudersi di possedere una "bacchetta magica", ha sottolineato che «quando si inizia una stagione ci sono tante incognite». L'imperativo per la squadra è avere un «DNA chiaro, che lotta e che mette in campo tutte le energie», con l'auspicio che i tifosi possano essere «orgogliosi della Torres».

La conversazione ha toccato anche il periodo post-Atalanta, che ha rappresentato un banco di prova significativo. Udassi ha descritto le prime giornate come «complicate», ma successivamente «stimolanti». Ha evidenziato la difficoltà, per gli "uomini di calcio", di «trattare allo stesso modo la vittoria o la sconfitta». Nonostante le sfide, il bilancio dei quattro anni è nettamente positivo, con «decisamente più momenti felici che non». Il processo di metabolizzazione iniziale non è stato semplice, ma il presidente ha rimarcato l'umiltà e il senso di responsabilità che guidano le loro azioni: «non abbiamo la presunzione di pensare che non si facciano degli errori. Siamo umani e cerchiamo di farne il meno possibile e lo facciamo con grande senso di responsabilità con la squadra e il territorio che rappresentiamo».

Sezione: Serie C / Data: Gio 26 giugno 2025 alle 17:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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