Si conclude con pesanti sanzioni disciplinari la complessa vicenda giudiziaria che ha coinvolto il Savoia, storico club campano di Torre Annunziata. La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha infatti emesso il verdetto finale dopo un'approfondita inchiesta coordinata dalla Procura Federale, che ha portato alla luce gravi irregolarità amministrative legate alla contraffazione di documenti ufficiali.

Le irregolarità scoperte dalla Procura Federale

L'indagine federale ha fatto emergere un quadro preoccupante di violazioni del Codice di Giustizia Sportiva, in particolare dell'articolo 4, comma 1, che disciplina i doveri di lealtà e correttezza nell'ambito sportivo. Al centro della controversia si trovano alcune liberatorie contraffatte di atleti e membri dello staff tecnico, documenti che risultano essere stati manipolati in modo fraudolento.

La questione è emersa durante il processo di iscrizione al campionato di Serie D per la stagione calcistica 2024-2025, quando il club oplontino - all'epoca ancora denominato SSDARL Portici FBC prima della trasformazione in SSDRL Savoia 1908 Football Club - ha presentato alla federazione documentazione che si è poi rivelata non conforme alla realtà.

I protagonisti delle violazioni disciplinari

Due figure chiave sono finite nel mirino degli inquirenti federali. Giuseppe Iodice, che ricopriva il ruolo di Amministratore Unico con pieni poteri di rappresentanza legale della società durante il periodo degli eventi contestati, è stato riconosciuto responsabile di aver inserito nella documentazione federale i documenti contraffatti.

Ancora più grave la posizione di Giuseppe Mattia Meo, professionista del settore grafico attualmente impiegato come graphic designer e da poco riconfermato negli organici societari. Secondo le risultanze investigative della Procura Federale, sarebbe stato proprio lui il responsabile materiale della creazione dei documenti falsificati.

Le liberatorie al centro dello scandalo

La documentazione contraffatta riguardava specificamente le liberatorie di sei persone legate al mondo del calcio: i calciatori Mohamed Cheddira, Pasquale Damiano, Alessandro Gargiulo, Vincenzo Pinto e Salvatore Longobardi, oltre al tecnico Giuseppe Lepre. Questi documenti, fondamentali per il regolare svolgimento delle procedure federali, sono stati manipolati e successivamente allegati alla pratica di iscrizione al torneo.

La falsificazione delle liberatorie rappresenta una violazione particolarmente seria nell'ambito del calcio dilettantistico, poiché questi documenti attestano la regolare conclusione dei rapporti contrattuali tra atleti e società precedenti, consentendo il trasferimento in nuovi club.

Le sanzioni comminate dalla FIGC

Il Tribunale Federale ha emesso provvedimenti disciplinari differenziati in base al grado di responsabilità dei soggetti coinvolti. Giuseppe Iodice ha ricevuto una sanzione di inibizione di 75 giorni, che gli impedirà di svolgere qualsiasi attività nell'ambito del calcio federale per il periodo stabilito.

Ben più severa la punizione inflitta a Giuseppe Mattia Meo, considerato il principale artefice delle irregolarità amministrative. Il graphic designer dovrà scontare sei mesi di inibizione, una sanzione che testimonia la gravità del suo coinvolgimento nella vicenda e il ruolo determinante che avrebbe avuto nella creazione dei documenti contraffatti.

Per quanto riguarda la società, il Savoia è stato colpito da un'ammenda pecuniaria di 3.000 euro. Nonostante la sanzione economica, il club oplontino può considerarsi relativamente fortunato, poiché non ha subito penalizzazioni sportive dirette che avrebbero potuto compromettere la sua posizione in classifica o la partecipazione al campionato.

Il procedimento di patteggiamento

Particolarmente significativo il fatto che tutti i soggetti coinvolti abbiano scelto la strada del patteggiamento, richiedendo l'applicazione delle sanzioni previste dall'articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva. Questa procedura, che prevede il consenso della Procura Federale, ha permesso di chiudere rapidamente la vicenda senza necessità di un processo ordinario.

La decisione di accettare le sanzioni proposte dalla Procura Federale rappresenta di fatto un riconoscimento di responsabilità da parte dei soggetti coinvolti, che hanno preferito evitare i rischi di un procedimento ordinario che avrebbe potuto portare a sanzioni ancora più severe.

Le responsabilità della società

Il Savoia è stato chiamato a rispondere delle azioni dei suoi tesserati in base al principio della responsabilità oggettiva stabilito dall'articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva. Questo meccanismo giuridico rende le società calcistiche responsabili delle condotte dei propri dirigenti e collaboratori, indipendentemente dalla loro conoscenza diretta dei fatti.

La sanzione economica comminata al club rappresenta quindi una conseguenza automatica delle violazioni commesse da Iodice e Meo durante il loro rapporto con la società, all'epoca ancora operante sotto la denominazione di Portici FBC.

Sezione: Serie D / Data: Gio 26 giugno 2025 alle 18:02
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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