È una settimana di tripudio popolare a Sessa Aurunca, grazie alla promozione diretta in Eccellenza della Sessana, quella squadra di calcio profondamente amata da un secolo di storia locale, di generazione in generazione. Il pareggio subito pure in rimonta sabato a Procida, un 2-2 dal profumo più intenso di una vittoria roboante, ha infatti dato ai gialloblu del patron Michele Schiavone la matematica vittoria finale nel Girone A di Promozione, in conseguenza della sconfitta subita in casa dalla Virtus Afragola, la diretta contendente per il primato, ad opera del Puglianello. Con un gap di 4 punti, non colmabili nel prossimo, ed ultimo, turno di campionato.
Benvenuta in Eccellenza, Sessana, ed è un traguardo raggiunto con pieno merito, in un campionato avvincente e combattuto di partita in partita, dai ragazzi guidati dal mister Antonio De Stefano, che era subentrato a metà stagione a Carmine Di Mattia, con la direzione sportiva di Roberto Guadagnuolo. Bentornata in Eccellenza, Sessana, dopo sei anni dalla sua retrocessione in serie inferiore nell’aprile 2018, ed il primo merito indiscutibile va attribuito al patron Schiavone, classe ’51, medico ed imprenditore aurunco nel settore della sanità, da sempre sostenitore della oggi sua Sessana. «È una grande soddisfazione, per me e lo staff tutto, abbiamo lavorato di equipe ci dice Schiavone ed il mio impegno è proseguire in un percorso di ascesa che non intendo affatto concluso oggi. Dichiaro fermamente che l’ambizione della nostra Sessana, e anche per Sessa, dovrà essere la Serie D». Ma un plauso ovviamente a pieno titolo, in una fotografia di gruppo, va attribuito ad un trainer di spessore come il napoletano De Stefano e a quel gruppo di ragazzi che in campo ha dimostrato una oggettiva caratura tecnica da serie superiore. E parliamo del portiere Mario Uliano, del difensore Mario Carbonaro, del centrocampista Massimo Granato, dell’assist man Christian Quintigliano, del finalizzatore e capocannoniere della squadra (8 gol all’attivo) Mario Quintigliano, suo fratello maggiore, di un ben noto verace stipite calcistico, se non di Pirolozzi, Sorrentino, Tenneriello, Palumbo, Vicario, Castellano e di quanti altri scesi in campo con la stessa passione, sotto l’ala protettrice di quel capitano-giocatore inossidabile, ed icona del calcio mica solo aurunco.
Lui che ha ben conosciuto la serie A di Udine come la Promozione di Sessa Aurunca, che resta Dino Fava Passaro, 47 primavere senza conoscere un autunno: «Sai, per me, ogni promozione è sempre la prima», ci dichiara con un sorriso il grande Dino, campione dello sport aurunco. Bentornata in Eccellenza, e la memoria ci regala le ammiccanti sliding doors di una promozione conquistata oggi nell’isola di Procida, sei anni dopo quei playout persi sull’isola di Ischia, a Barano, un mare che torna oggi amico della Sessana. Si aspetta ora, dopo la gioia di piazza al ritorno da Procida, la grande kermesse per sabato, al termine dell’incontro con il Neapolis, alle 16, al campo “Ernesto Prassino”. E poi sarà festa ed entusiasmo, con la squadra dal numero 1 al magazziniere, come si usa, in passerella ed in tripudio per il corso Lucilio della città.
Autore: Michele Caffarelli
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