Calcio Italiano: riguardiamo i criteri per il ripescaggio in Serie C

Il Consiglio Federale della FIGC, sulla base del Comunicato Ufficiale n. 172/A del 7 febbraio 2025, ha approvato i criteri, i termini e le procedure per l’integrazione dell’organico del Campionato di Serie C 2025/2026.

In caso di posti vacanti, il completamento dell’organico avverrà seguendo questo ordine: priorità a una Seconda Squadra di Serie A, quindi a una società proveniente dal Campionato Nazionale Serie D, infine a una società retrocessa dalla Serie C.

Le società interessate dovranno presentare la domanda di ripescaggio entro il 18 luglio 2025, dimostrando il possesso dei requisiti previsti dal Sistema delle Licenze Nazionali (Comunicato Ufficiale n. 145/A del 10 gennaio 2025). La domanda dovrà essere corredata dalla documentazione prevista e da un assegno circolare da 300.000 euro intestato alla FIGC, oltre alla fideiussione di 350.000 euro e un’ulteriore garanzia di 300.000 euro a favore della Lega Italiana Calcio Professionistico.

Per quanto riguarda le squadre di Serie D, sarà redatta una graduatoria tra le nove vincitrici dei play-off di ciascun girone, basata su:

media punti ottenuta nella stagione regolare 2024/2025;

un bonus di 0,50 punti per la vincitrice della Coppa Italia Serie D;

un bonus di 0,25 punti per la finalista perdente della Coppa Italia Serie D;

bonus aggiuntivi per le migliori squadre del concorso “Giovani D valore”.

In caso di parità di punteggio, si terrà conto della miglior posizione in classifica nella stagione regolare, della graduatoria della Coppa Disciplina, e infine si procederà a sorteggio.

Se la graduatoria delle squadre vincitrici non fosse sufficiente a coprire i posti vacanti, si procederà con una seconda graduatoria formata dalle nove squadre perdenti la finale dei play-off.

Le domande saranno inammissibili se la società non risulterà iscritta al Campionato Nazionale di Serie D 2025/2026. Le decisioni definitive sulle integrazioni saranno assunte dal Consiglio Federale, con possibilità di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI.