Tensione alle stelle in casa Brescia, dove la tifoseria organizzata ha deciso di scendere in campo per esprimere tutto il proprio malcontento nei confronti della gestione presidenziale. La Curva Nord ha infatti convocato un raduno di protesta per martedì 3 giugno alle ore 20.30 sotto la sede della società in via Solferino, con l'obiettivo dichiarato di spingere Massimo Cellino alla cessione del club.
Il messaggio diffuso attraverso i canali social degli ultras bresciani non lascia spazio a interpretazioni e manifesta chiaramente l'esasperazione della tifoseria organizzata. Nel comunicato, la Curva Nord esprime con toni molto accesi la propria posizione nei confronti del presidente, annunciando la mobilitazione con queste parole: "Martedì sera 3 Giugno ore 20.30 ci troveremo tutti sotto la sede del Brescia calcio in via Solferino per far sentire il nostro disprezzo nei confronti di un uomo di merda che ci sta portando alla rovina!"
La protesta si inserisce in un clima di crescente tensione tra la proprietà e una parte significativa della tifoseria, che ritiene la gestione Cellino responsabile delle difficoltà attraversate dal club. Gli ultras non nascondono la propria determinazione nel voler vedere un cambio di proprietà, considerato l'unica soluzione per il rilancio della società.
Il documento prosegue con accuse dirette e personali nei confronti del numero uno del Brescia, con la tifoseria che non accetta giustificazioni legate a fattori esterni. "Te ne devi andare, non pensare di rimanere in questa città, perché non te lo permetteremo, tu e chiunque accetterà di lavorare per te o con te", recita il comunicato, evidenziando come la contestazione si estenda anche a eventuali collaboratori della presidenza.
Particolarmente significativo è il passaggio in cui gli ultras respingono ogni tentativo di attribuire le responsabilità della situazione attuale a fattori esterni: "È inutile che ti piangi addosso come una vittima per la penalizzazione, gli unici a rimetterci siamo noi che abbiamo il Brescia nel cuore". Una frase che sottolinea come, secondo la Curva Nord, le difficoltà del club non possano essere imputate a circostanze esterne ma vadano ricercate nella gestione societaria.
Nel documento emerge chiaramente il senso di appartenenza della tifoseria organizzata, che rivendica il proprio attaccamento ai colori sociali indipendentemente dalle vicissitudini sportive. Gli ultras sottolineano questo aspetto dichiarando: "Noi ci saremo sempre aldilà della categoria", una frase che testimonia come l'amore per la maglia vada oltre i risultati e le categorie di appartenenza.
Questa affermazione rappresenta anche una sorta di contrasto implicito con la gestione presidenziale, vista come temporanea e dannosa, a fronte di una passione tifosa che si proclama eterna e incondizionata.
La conclusione del comunicato assume i toni di un vero e proprio ultimatum, con la Curva Nord che non lascia margini di mediazione: "TU SEI L'UNICO E IL SOLO RESPONSABILE di questa ennesima disfatta che hai compiuto da presidente del Brescia". L'uso del maiuscolo evidenzia l'enfasi posta su questo concetto, mentre il riferimento a una "ennesima disfatta" lascia intendere come le critiche si estendano a un periodo più ampio della gestione Cellino.
Il messaggio si chiude con una richiesta perentoria di cessione: "Tu devi andartene via! Sparisci per sempre da Brescia, vendi e vai fuori dai coglioni", parole che non lasciano dubbi sulla posizione degli ultras e sulla loro determinazione nel perseguire l'obiettivo di un cambio di proprietà.
La mobilitazione annunciata dalla Curva Nord rappresenta un momento di particolare tensione per il club lombardo, chiamato a gestire una situazione delicata sia dal punto di vista sportivo che societario. La protesta organizzata sotto la sede sociale potrebbe rappresentare solo l'inizio di una contestazione più ampia, qualora le richieste della tifoseria non dovessero trovare ascolto.
La scelta di convocare il raduno direttamente sotto la sede di via Solferino dimostra la volontà degli ultras di rendere visibile e tangibile il proprio dissenso, trasformando la protesta virtuale dei social in una manifestazione fisica di piazza. Le prossime ore saranno decisive per capire l'evolversi della situazione e le eventuali reazioni della società.
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