Lettera aperta al Presidente Gianni Cadoni e al Consiglio Direttivo della FIGC Sardegna
Gentile Presidente,
negli scorsi giorni abbiamo letto con piacere le sue parole rivolte a tutti gli sportivi regionali. Abbiamo apprezzato i modi, i toni e il messaggio di conforto e speranza espressi nella sua lettera del 19 Marzo.Con altrettanto timore, tuttavia, abbiamo anche appreso (dalle interviste recentemente pubblicate) quella che parrebbe essere la attuale volontà dei vertici della Lega Nazionale Dilettanti, relativa al proseguimento di una stagione che noi riteniamo inevitabilmente compromessa. Abbiamo letto, con molto stupore, la paventata ipotesi di concludere i tornei ad agosto, così come la possibilità di dover giocare 3-4 volte a settimana al fine di portare a termine questa stagione.
Attraverso questa lettera aperta desideriamo esporre quella che è la nostra posizione e condividere con voi le nostre preoccupazioni. Ci teniamo innanzitutto a precisare quanto a noi, attori principali del movimento dilettantistico (in qualità di dirigenti, tecnici e giocatori), pesi il non poter in questo momento svolgere la consueta attività. Ci mancano gli allenamenti settimanali, ci mancano i momenti di aggregazione che solo lo sport sa dare e ci mancano la gioia e il sano divertimento dei piccoli atleti. Tutto ciò ci manca terribilmente.
Tuttavia, questa emergenza sanitaria ha irrimediabilmente intaccato la nostra quotidianità e, di riflesso, anche i nostri hobby e le nostre passioni. Il calcio dilettantistico, per la stragrande maggioranza delle società che popolano i tornei “minori” è proprio questo: una grande passione, portata avanti con sudore e sacrifici, al termine di una giornata di lavoro, per garantire una concreta alternativa sociale nelle piccole realtà territoriali. Dopo esserci consultati con le altre società del nostro girone (e con altre del panorama regionale) siamo giunti all’amara conclusione che, con grande dispiacere da parte di tutti, portare a termine questa stagione ci appare francamente impossibile. Le ragioni di questo pensiero sono molteplici e cercheremo di sintetizzarle nel modo più chiaro:
- dallo scorso 6 Marzo tutte le attività degli atleti (sia delle prime squadre che del settore giovanile scolastico) sono state sospese e, come facile immaginare, questa inattività andrà ad incidere notevolmente sulla forma fisica dei tesserati;
- la sospensione fino al prossimo 3 Aprile verrà verosimilmente prorogata, rendendo ancora più difficoltosa una eventuale ripresa delle attività a livello logistico e organizzativo. Nel mondo del calcio dilettantistico, composto in gran parte di lavoratori, riteniamo sia impossibile poter recuperare il tempo perduto giocando turni infrasettimanali o prolungando la fine dei campionati a luglio-agosto, periodo nel quale anche le temperature diventano proibitive per poter giocare;
- molti dei calciatori e degli allenatori provenienti da altre regioni o nazioni sono tornati a casa dalle proprie famiglie, il che rende oggi molto più complicato il loro ritorno nell’Isola;
- l’epidemia che ha colpito il pianeta influenzerà inevitabilmente anche i nostri modi di vivere e le nostre abitudini nel futuro prossimo. Per questo motivo riteniamo ci voglia del tempo, anche nel calcio, per poter nuovamente riprendere ad allenarci, viaggiare, condividere gli spazi e stare insieme come sempre accaduto;
- ultima, ma non per importanza, è la questione economica: l’epidemia avrà delle gravi ripercussioni sull’economia nazionale e regionale. Come ben sappiamo, il nostro sistema si regge in gran parte sui contributi volontari di sponsor e finanziatori; tra questi vi sono i tanti imprenditori locali e le piccole-medie imprese che hanno finora sostenuto le nostre società e i nostri progetti sportivi. In un momento come questo non ci pare sia possibile richiedere ad essi una mano d’aiuto, tantomeno per far fronte alle spese necessarie per portare a termine la stagione. Una volta terminata l’epidemia, tutto il tessuto economico locale avrà giustamente ben altre priorità rispetto al calcio dilettantistico.
Queste sopra elencate sono, in sintesi, le principali problematiche che (dopo un costruttivo confronto avuto con altre società del panorama regionale) abbiamo ritenuto fosse doveroso condividere. Lasciamo a voi le eventuali decisioni relative a come dirimere le problematiche delle classifiche e dei risultati maturati finora sul campo, in quanto ciò esula dalle nostre competenze. Vi chiediamo però, con il massimo rispetto, di tenere in debita considerazione questa nostra richiesta e, se possibile, di sfruttare questo riposo forzato per programmare al meglio quella che sarà realmente la prossima stagione, una volta che tutto ciò sarà terminato e la vita abbia ripreso a scorrere in modo naturale.
Cogliamo infine l’occasione per ringraziarvi del consueto impegno e fare a tutti voi i più sinceri auguri di buon lavoro, nell’auspicio che questa situazione possa al più presto giungere al termine e ci consenta di tornare ad abbracciarci ed esultare come accadeva sino a poco tempo fa.
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