Aria tesa a Campobasso dopo la giornata di ieri: la situazione

22.09.2021 18:05 di  Redazione NotiziarioCalcio.com  Twitter:    vedi letture
Fonte: primonumero.it
Aria tesa a Campobasso dopo la giornata di ieri: la situazione

Senza troppi giri di parole: lo stadio senza tifo è come una cornice senza quadro. Ancor più adesso che la promozione tra i professionisti ha riacceso entusiasmo e speranze che puntano (fra l’altro) a ben oltre il match sic et simplicter.

Non soltanto i tifosi ma quasi l’intera città di Campobasso, alla notizia – ieri sera 21 settembre – del ‘no’ siglato dalla Commissione Vigilanza rispetto al raddoppio della capienza del Selvapiana nonostante i lavori eseguiti, è rimasta sbalordita. Perplessa. Sospettosa.

Ed ora c’è urgenza di conoscere la verità e quindi gli atti e non le parole.

Pertanto a partire dalle 18 di oggi tutti gli interessati potranno sottoscrivere la richiesta di accesso agli atti per avere contezza di quello che c’è scritto nei verbali della Commissione.

Sarà possibile sottoscrivere la richiesta fino alle 18 di sabato 25 settembre presso il Tabacchi Tizzano in Piazza Pepe a Campobasso. Per firmare è necessario essere muniti di un documento d’identità già fotocopiato.

La piazza del capoluogo – che dopo oltre 30 anni aveva iniziato a respirare fiducia ed ottimismo grazie al calcio professionistico perché potenzialmente capace anche di spalancare porte diverse in termini di crescita, sviluppo e promozione – a seguito della notizia divulgata ieri sera era rimasta a contemplare l’immagine di un campo nuovamente semivuoto. Un campo che dal 13 giugno scorso grazie ad una Società calcistica audace e impavida (che ha garantito il traguardo  nonostante il covid e gli inevitabili guadagni mancati) era tornato ad essere il riferimento sportivo per altre grandi città pronte ad entrare in Molise per gioco, passione ma anche soltanto per curiosità.

Eppure basta poco per capire che è la presenza dei tifosi che cambia la fotografia e la colonna sonora delle partite. Sono quei cori e le mani che si alzano ad amplificare le emozioni e il pathos dello sport. 

Sono anni e anni che questa città aspetta. Il calcio ce l’ha fatta a restituire quel sogno perché la società di Gesué&Co ce l’ha fatta. 

E forse, a questo punto, potrebbero farcela anche tutti gli altri attori protagonisti a consolidare questa immagine quasi solenne, che non riguarda soltanto i 90 minuti di match. Sarebbe un bel segnale di speranza o di fiducia in prospettiva futura. E proprio lo sport potrebbe fare da apripista.