Crotone, il dg Vrenna: «Due anni fa eravamo in A e facciamo paura?»

28.09.2022 12:45 di Redazione NotiziarioCalcio.com Twitter:    vedi letture
Fonte: calciocrotone.it
Crotone, il dg Vrenna: «Due anni fa eravamo in A e facciamo paura?»

Nell’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di TuttoMercatoWeb il direttore generale Raffaele Vrenna ha alzato e non poco i toni della discussione. Soprattutto per difendere il suo Crotone da quelli che ritiene ingiustizie che si sono verificate in queste prime giornate di campionato. “Siamo molto colpiti dalle squalifiche, ma spesso sono eccessive. Alle volte sembra ci sia un metro di giudizio differente per noi. Due anni fa eravamo in A e facciamo paura? Io non voglio occhi di riguardo, sia chiaro, ma semplicemente parità di giudizio. Serve equità sotto questo aspetto. Che non è per altro l’unico a non piacermi…”.

Il giovane dirigente rossoblù è un fiume in piena. Affonda il colpo spostando l’attenzione oltre la sua squadra. “Ci sono stati alcuni episodi, in altre gare, che non mi sono piaciuti. Siccome siamo convinti che per chi come noi si è posto degli obiettivi tanto importanti quanto delicati da raggiungere saranno proprio i dettagli, alla fine, a fare la differenza, occorre alzare tutti il livello di attenzione”. Un messaggio chiaro quello di Raffaele Vrenna, evidentemente rivolto a chi vive nelle stanze dei bottoni delle istituzioni calcistiche.

Un atto d’accusa forte quello del direttore generale del Crotone. “A esempio, sabato sera in Catanzaro–ACR Messina, in occasione del primo gol delle aquile, il portiere avversario, che poteva prendere palla con le mani perché non si trattava chiaramente di un retropassaggio volontario da parte del compagno, tira la sfera arrivatagli addosso al calciatore avversario che segna, il tutto apparentemente quasi senza rammaricarsi. Poi a fine partita – ha concluso Vrenna a TMW – il suo allenatore (Gaetano Auteri, ndr) non fa mistero, in quanto ex, di tifare per la promozione in B del Catanzaro: dichiarazioni gravi, inopportune dopo quell’episodio. Ecco, certamente si può sbagliare ma, ripeto, serve attenzione per non perdere tutti di credibilità”.