Non è ancora arrivata la fumata bianca, ma a leggere tra le righe di quanto riportato dal Corriere Adriatico, la permanenza di Roberto Stellone sulla panchina della Vis Pesaro sembra essere a un passo. Ogni giorno che passa, la percentuale cresce, come ha ammesso lo stesso presidente Mauro Bosco in conferenza stampa. Eppure, al di là dell’ottimismo diffuso nell’ambiente, c’è un dettaglio contrattuale che più di ogni parola racconta quanto la Vis creda nel suo allenatore: una clausola rescissoria.

Un’anomalia, quasi un inedito, nel panorama della Serie C. Bosco l’ha definito un contratto raro, e a ragione: blindare un tecnico con una clausola  impegnativa, in un campionato dove l’instabilità è spesso la regola, è una scelta che va ben oltre la stima tecnica. È un investimento di fiducia, di visione, forse anche di strategia societaria. Perché dietro quella clausola c’è il riconoscimento, nero su bianco, che Stellone è oggi il patrimonio più prezioso della Vis.

E come dargli torto. La stagione appena conclusa, con 58 punti e una salvezza anticipata da record, resterà impressa negli annali del club. Ma se il campo ha dato risposte, è il gruppo ad aver lasciato il segno. Lo spirito compatto, la mentalità, l’equilibrio tra gioco e pragmatismo sono stati il vero marchio Stellone. Una leadership silenziosa, concreta, maturata anche attraverso il sacrificio.

E ora che l’accordo c’è, con scadenza al 30 giugno 2028, si attende solo l'ufficialità. Fino ad allora, restano validi tutti i “se” e i “ma” che nel calcio non mancano mai, ma il segnale è chiaro: la Vis vuole trattenere il suo condottiero, e lo fa mettendo sul tavolo una clausola che in Serie C rappresenta un unicum.

Resta da capire cosa significhi questo vincolo in prospettiva futura. È una garanzia? Una protezione? O forse anche una mossa per dare peso e valore a una possibile uscita solo in caso di offerte irrinunciabili? Il tempo darà le risposte. Intanto, il club lancia un messaggio chiaro: la Vis non è più un passaggio, ma un progetto.

Sezione: Serie C / Data: Ven 13 giugno 2025 alle 15:45
Autore: Paolo Catena
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