Ha destato non poco stupore la scelta del Verbania di non aderire al comitato "Salviamoci" che raggruppa la quasi totalità delle formazioni di Serie D che sono state messe in pericolo retrocessione dalla proposta di chiusura anticipata formulata dalla LND, proposta che non è ancora stata ratificata dalla Federazione, che prevede il congelamento delle classifiche e la promozione per la prima della graduatoria contestuale alla retrocessione delle ultime quattro tra cui, nel girone A, figurerebbe ovviamente la formazione biancocerchiata anche se con una gara giocata in meno rispetto alle dirette avversarie.
Una decisione in qualche modo contestata anche dall'interno, con buona parte della tifoseria e anche qualche protagonista della rosa che si è schierata palesemente contro l'intendimento della società di mantenere un profilo di "non belligeranza" nei confronti delle istituzioni. Una posizione che però va approfondita cercando di capire le motivazioni che hanno spinto la dirigenza verbanese ad intraprendere questa strada, chiaramente spiegate dal Presidente del sodalizio biancocerchiato Andrea Fortis: "La posizione del Verbania in questo momento è molto semplice da spiegare. Innanzitutto è giusto sgombrare il campo da ogni possibile alibi dicendo che se ci troviamo in questa posizione di classifica è perché in qualche modo ce lo siamo meritato, quindi riteniamo che non sia giusto cercare il pretesto della protesta contro le istituzioni calcistiche per mascherare quelli che sono stati risultati sportivi non sufficienti per mantenere la categoria; è vero che ci manca una partita ma oggettivamente avremmo dovuto giocare contro la quarta in classifica per cui mettere in cantiere un'eventuale sconfitta non sarebbe così campato per aria. Mettersi a protestare in questo momento serve più a nascondere le proprie responsabilità delle quali invece, soprattutto a livello dirigenziale, bisogna prendere coscienza. C'è un secondo punto però che riguarda questo momento straordinario che stiamo vivendo e che porta con sé delle decisioni altrettanto straordinarie: il fatto di accettarle in qualche modo significa anche non accodarsi ad una cultura del lamento che è tipica italiana; bisogna imparare a non lamentarsi perché quando le cose vanno male la strada da seguire è quella di rimboccarsi le maniche per ripartire, fermo restando che riteniamo comunque che il Verbania abbia subito un'ingiustizia clamorosa senza aver avuto neanche la possibilità di rimettersi al pari con le altre squadre rispetto alle gare giocate e che quanto meno si fosse tenuto conto di questa evidente disparità".
Il futuro tuttavia è ancora tutto da scrivere perché, come ricorda lo stesso Fortis, al momento si tratta di una semplice richiesta non ancora ratificata e che quindi potrebbe essere passibile di ulteriori modifiche. Resta tuttavia aperto un ulteriore fronte, quello di un possibile ripescaggio reso percorribile dalle difficoltà a cui le società potrebbero incorrere nell'iscrizione alla prossima stagione: "E' una situazione molto fluida quella che stiamo vivendo, in cui diventa difficile prendere una posizione anche se riteniamo che la strada intrapresa della Lega Dilettanti non sia la più corretta e potrebbe esserci ancora lo spazio per rivedere questa posizione. Sull'eventuale ripescaggio c'è da fare un discorso più approfondito perché quello che manca in questo momento non è sapere a quale categoria si parteciperà nella prossima stagione ma conoscere quali saranno le condizioni in cui il prossimo campionato verrà giocato; il Verbania è una società che fa del proprio pubblico che viene allo stadio a vedere le partite una voce di ricavo molto importante per cui dovrà sapere prima di cominciare la stagione se si giocherà a porte aperte o a porte chiuse perché questo diventerà uno degli spartiacque che determineranno la decisione di accettare o meno un eventuale ripescaggio. Non è nostra abitudine cominciare una stagione senza sapere esattamente se riusciremo a far fronte a tutti gli impegni che ci assumeremo e non lo faremo neanche nel prossimo futuro".
In questo quadro in cui diventa complicato già pensare al presente, lo è ancora di più poter ipotizzare un futuro che risulta al momento quanto meno nebuloso. Un futuro che coinvolge anche la guida tecnica, con mister Porcu che suo malgrado non ha potuto mettere in mostra a Verbania, al di là di una gara giocata (e vinta) e qualche manciata di allenamenti, le proprie peculiarità che avrebbero potuto garantirgli una riconferma sulla panchina biancocerchiata: "Ovviamente di queste cose - conclude Fortis - non abbiamo ancora parlato per cui molto dipenderà anche dalle decisioni degli altri membri del consiglio direttivo e dalla volontà stessa dell'allenatore. Se la scelta dipendesse da me mister Porcu sarebbe sicuramente confermato perché gli abbiamo dato fiducia lo scorso anno e non vedo perché questa fiducia dovrebbe essere ritirato nella programmazione della nuova stagione. Non dipende dunque solamente da me ma io mi spenderò affinché lui rimanga l'allenatore del Verbania anche nella prossima stagione".
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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