Il progetto di rilancio della Turris, che vedeva coinvolto l'ex patron dell'Ercolanese Umberto Raiano insieme a Francesco Mango (presidente uscente del Pompei), ha subito una battuta d'arresto. Raiano ha confermato il suo dietrofront, chiarendo i motivi della decisione in un'intervista alla trasmissione Lo Sport in Campania su Televomero. Al centro della questione, l'impossibilità di trovare un'intesa con le istituzioni locali riguardo all'investimento iniziale richiesto per una nuova matricola.

L'idea iniziale di Raiano e Mango era quella di riportare il calcio di alto livello a Torre del Greco, rilevando la Turris. Tuttavia, per avviare una nuova matricola calcistica, la Federazione richiede un esborso di 100 mila euro a fondo perduto, come stabilito dall'articolo 52 delle NOIF (Norme Organizzative Interne della Federazione) per l'ammissione in sovrannumero.

La proposta del gruppo di Raiano era differente: "spalmare questa cifra nel corso dell’anno sul campo", ovvero destinare i 100 mila euro direttamente alla gestione sportiva e non come contributo a fondo perduto. Su questo punto, però, l'intesa con "chi rappresenta la città di Torre del Greco" non è stata raggiunta, nonostante i "diversi tentativi" fatti. Raiano ha sottolineato il suo legame personale con Torre del Greco, città in cui è nato e ha vissuto fino all'età di 13 anni, pur essendo originario di Ercolano.

Dopo il fallimento dell'operazione Turris, Raiano ha rivelato che c'era stata anche un'altra possibilità di fare calcio ad Angri, ma anche in quel caso il progetto non si è concretizzato. Di conseguenza, Umberto Raiano ha confermato che quest'anno sarà "sicuramente fermo dal punto di vista calcistico", lasciando comunque uno spiraglio per il futuro con un "poi in futuro mai dire mai…".

Il suo rammarico per la mancata intesa è stato ribadito anche sui social, in risposta a un commento di un tifoso della Turris. Raiano ha sottolineato l'importanza del supporto politico per il successo di un progetto calcistico: "Il calcio si fa in accordo con la politica, se non c’è appoggio politico si perde solamente il tempo." Ha anche aggiunto un'altra considerazione cruciale: "le cose perbene senza stadio non si possono fare."

Con un saluto finale, Raiano si è detto fiducioso che Torre del Greco "troverà persone pronte per fare calcio e poter ripartire per vincere". Le sue parole lasciano intendere una visione chiara: senza un sostegno istituzionale e infrastrutturale adeguato, i progetti ambiziosi nel calcio diventano insostenibili. La Turris, dunque, dovrà ora cercare altre soluzioni per il suo rilancio.

Sezione: Eccellenza / Data: Mar 24 giugno 2025 alle 17:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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