Al termine dell'ultima gara di campionato, conclusasi con un'inaspettata sconfitta interna contro il Legnago, già retrocesso, Domenico Di Carlo ha affrontato in conferenza stampa le problematiche emerse durante la stagione dell'Ascoli, caratterizzata da alti e bassi e conclusasi con una salvezza ottenuta solo alla penultima giornata, ben lontana dalle ambizioni iniziali.
Il tecnico bianconero ha iniziato rispondendo alle contestazioni dei tifosi: «I tifosi sono liberi di esprimere la loro opinione e non mi preoccupa. Mi preoccupa invece che volevamo chiudere con una vittoria. Ci sta che i tifosi siano arrabbiati, lo siamo anche noi». Di Carlo ha poi voluto chiarire alcune sue precedenti dichiarazioni: «Ho detto che abbiamo raggiunto il secondo obiettivo, la salvezza, il primo obiettivo erano i playoff.
Non ho mai detto che abbiamo raggiunto l'obiettivo salvezza. Per come è andata la stagione ce la prendiamo, ma sappiamo bene che tutti potevamo e dovevamo fare di più. Non ho mai fatto queste dichiarazioni, non ho mai detto quella frase lì. Dispiace perché io qui ad Ascoli ho dato tutto per arrivare ai playoff, non ci siamo arrivati e abbiamo raggiunto il secondo obiettivo che è stata la salvezza».
Interrogato sul finale di stagione poco brillante, l'allenatore non ha nascosto la propria insoddisfazione: «Non c'è stata continuità di gioco in alcuni momenti della stagione. Sono arrabbiato e chiedo scusa. Non ho mai visto il primo quarto d'ora così, dopo abbiamo giocato, non abbiamo segnato, abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere contro l'ultima in classifica in casa. Volevamo regalare i tre punti ai tifosi. Il primo quarto d'ora non è stato all'altezza, senza l'atteggiamento giusto dobbiamo chiedere scusa».
Una nota positiva è arrivata dalla prestazione di Ciabuschi, giovane attaccante locale: «Sono contento per lui, è un ascolano doc. Ho fatto giocare quelli che avevo messo un po' in disparte, si sono sempre allenati bene. Abbiamo cercato di dare spazio anche a diversi giovani che si sono sempre allenati bene».
Riguardo al suo futuro sulla panchina bianconera, Di Carlo ha mantenuto una posizione cauta: «Ci sarà un po' di tempo per riflettere, aspettiamo un po' di giorni per capire quale potrà essere il futuro. Ci sarà modo e tempo per poterne parlare con la società. Quando sono arrivato ad ottobre avevo messo la quinta posizione massima dove la squadra poteva arrivare. In questo caso poteva esserci il rinnovo. Ci siamo salvati alla penultima giornata, tutti noi non siamo stati bravi ad alzare il livello. Questa squadra ha qualche limite».
Nel tracciare un bilancio complessivo della stagione, il tecnico ha ammesso: «È evidente che tutti, parlo per noi giocatori e allenatore, non siamo stati bravi ad arrivare al primo obiettivo che erano i playoff. Siamo delusi da questa classifica che non rispecchia il reale valore dell'Ascoli. Guardando quello che è successo durante l'anno, quando sono tornato potevamo andare ai playoff con prestazioni importanti, poi siamo arrivati alla salvezza. Abbiamo sempre dato il massimo impegno nelle partite, a parte il primo quarto d'ora del match di oggi, tutte le altre partite i ragazzi hanno dato tutto. L'impegno c'è stato, non abbiamo avuto la forza, bravura e anche qualche decisioni arbitrale nelle tre partite con Vis Pesaro, Gubbio e Torres, che ci hanno impedito di vincere per arrivare ai playoff. Importante è che adesso si possa programmare il futuro per questa società e migliorare dove ci sono state le difficoltà. Analizzeremo tutto quello che è andato bene e che non ha funzionato, ma l'Ascoli deve ripartire da un atteggiamento diverso da quello che abbiamo visto quest'anno».
Sulla richiesta dei tifosi di un rinnovamento profondo dell'organico, Di Carlo ha commentato: «I tifosi hanno visto un campionato sotto le aspettative, chiaramente esprimono il loro parere. Io da quando sono qua ho dedicato all'Ascoli il cento per cento di energie, passione e competenza. Non si riesce ad arrivare agli obiettivi, ma abbiamo sempre lavorato per arrivare al primo obiettivo, i playoff. Ma la salvezza non era scontata, siamo riusciti a raggiungerla».
L'allenatore ha poi voluto sottolineare il supporto ricevuto dalla proprietà: «Il patron non ci ha fatto mai mancare nulla. La società, a noi giocatori e tecnico, non ci ha fatto mai mancare niente, ci hanno sempre dato il massimo supporto. Conosco il patron, importante per me quando sono tornato era portare l'Ascoli ai playoff, non per salvarci. Non sarebbe stato motivante per me come allenatore in una piazza che vuole essere protagonista. L'obiettivo è cercare di creare un Ascoli che possa giocare da protagonista e non per la salvezza».
Di Carlo ha risposto anche alle critiche sul piano tattico: «Con la Torres abbiamo dominato, con il Gubbio abbiamo avuto 7 occasioni da gol. Squadre che sono ai playoff. Con il Sestri Levante potevamo fare molto di più, è vero. Ci è servito per portare a casa la salvezza. Con il Legnago anche ne possiamo parlare. Ma le altre partite no. Se non siamo arrivati ai playoff è perché ci sono state delle mancanze. La stampa non ha mai fatto un articolo sugli episodi contro di noi che alla fine della stagione contano. Alla fine dovevamo arrivare ai playoff e mi prendo la responsabilità per non esserci riusciti. Se dovevamo dominare tutte le partite, con una squadra che non ha mai avuto due attaccanti insieme, Curado è stato fuori per tanto tempo, sono alibi che a me non piacciono. Dovevamo fare meglio».
Sulla necessità di rifondare la squadra, il tecnico ha precisato: «Per questo c'è una società e un direttore sportivo. La società farà le sue valutazione, per capire cosa è andato e cosa non è andato, per ripartire da qualche errore, per farne di meno e mettere in risalto quella che è l'ascolanità. Però ci penserà la società. Questo è un anno per ripartire al meglio la prossima stagione, lo dico da allenatore, chiunque ci sarà».
Infine, riguardo al suo eventuale coinvolgimento nelle future scelte di mercato, Di Carlo ha concluso: «Bisogna capire quali sono gli obiettivi della società, il budget economico, per andare in due anni in Serie B e altre programmazioni. Si prenderanno giocatori funzionali per l'idea di gioco dell'allenatore. Se sono in casa, giocatori di proprietà, quelli che restano devi provarli. Noi quest'anno Forte e Corazza, hanno giocato due partite insieme. È un attacco che è per puntare alla B. Devi adattarti ai giocatori che ci sono oltre all'idea di modulo. Avevamo trovato l'equilibrio con il 4321, poi ci sono tante cose che sono evolute, rimettere a posto i cocci non sempre riesce. L'allenatore del prossimo anno cercherà con la società di fare una squadra adatta al gioco proposto. I tifosi si aspettavano di più, siamo i primi ad essere delusi per non aver raggiunto i playoff. Che quest'anno serva per non commettere errori l'anno prossimo».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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