Ferraro: «Ricevuto diverse proposte ma non ero convinto. Catania? Avevo uno squadrone»

30.04.2024 22:15 di  Andrea Villa   vedi letture
Ferraro: «Ricevuto diverse proposte ma non ero convinto. Catania? Avevo uno squadrone»

Il tecnico Giovanni Ferraro, ex Catania e Giugliano (entrambe trascinate in Serie C vincendo il campionato di serie D),  ha concesso un'intervista esclusiva nel corso della trasmissione "A Tutta C" su TMW Radio.

Nelle precedenti due stagioni ha ottenuto due promozioni.
"Sono stati due anni fantastici fatti con due piazze difficili, Catania e Giugliano. Ma anche l'anno prima feci la finale. Sono stati anni importanti per me, sorpattutto Catania mi ha fatto crescere molto. Dopo una piazza del genere, poi, è difficile ripartire da un'altra parte. Adesso vediamo che succede"

È stato importante per l'attuale stagione quello che ha preparato nella precedente? 
"È stato importante perché ci si trova in una piazza con un pubblico molto esigente. Va detto anche che il Catania ha avuto qualche vicissitudine, cambiando qualcosina. Quando non vengono i risultati si tende a cambiare. Ogni campionato ha le sue difficoltà, bisogna giocarli. Ci vuole tempo per tutte le cose. Non è che visto che ti chiami Catania devi per forza vincere il campionato. Bisogna dare serenità e tempo ad allenatore e giocatori. La Serie C è diversa dalla D e bisogna preparare i calciatori".

Un giudizio su Castellini?
"Già lo scorso anno con me ha fatto tutte le partite. È un giocatore di grandi prospettive e io non ho capito perché il Brescia lo abbia lasciato libero. Ha fatto benissimo in D e ha confermato tutto in C".

Ci racconta il suo calcio?
"Con il Catania giocavo con il 4-3-3 con il vertice basso. I tre davanti li lasciavo molto liberi per la loro inventitva. L'allenatore bravo lascia i suoi attaccanti liberi negli ultimi 20 metri. Avevamo uno squadrone, la cosa più importante era gestire il gruppo. Io dicevo sempre ai giocatori che ero bravo con loro fino al sabato".

Che si aspetta per il futuro?
"Io aspetto un progetto dove l'allenatore viene lasciato lavorare. Ho avuto diverse offerte in questa stagione ma non ero convinto e non ho accettato. Se non sei convinto non riesci a fare bene. L'allenatore deve essere bravo anche a stare a casa".