La Dolomiti Bellunesi ha delineato una strategia chiara per la prossima stagione, ponendo al centro del proprio progetto tecnico due elementi fondamentali: la valorizzazione dei giovani talenti provenienti dal settore giovanile e l'ottimizzazione degli aspetti economici legati al loro utilizzo. Thomas Cossalter e Nicola Masut rappresentano i simboli di questa filosofia, incarnando perfettamente l'approccio della società che guarda simultaneamente alla competitività sportiva e alla sostenibilità finanziaria.
Le nuove regole della Serie C
Il campionato di Serie C sta attraversando una fase di trasformazione significativa per quanto riguarda l'impiego dei giovani calciatori. A partire dalla stagione 2025-2026, ogni società dovrà obbligatoriamente inserire almeno cinque giocatori provenienti dal proprio settore giovanile nella lista per il campionato. Questa soglia subirà un ulteriore incremento nella stagione 2028-2029, quando il numero minimo salirà addirittura a otto elementi.
Queste modifiche regolamentari non rappresentano semplicemente un vincolo burocratico, ma si inseriscono in un sistema più ampio di incentivazione economica che premia concretamente le società capaci di investire nella formazione e nell'utilizzo dei propri giovani.
Il sistema di premialità economica
La terza serie nazionale ha implementato un articolato meccanismo di premialità finanziaria legato all'impiego dei calciatori "under" nati dal 2003 in poi. Questo sistema, pur differenziandosi concettualmente da quello vigente in Serie D, offre opportunità economiche significative per i club che sanno sfruttarlo adeguatamente.
Le società più virtuose nell'utilizzo dei giovani possono arrivare a incassare cifre superiori al mezzo milione di euro, mentre la media del settore si attesta intorno ai 300-400 mila euro. Questi importi rappresentano un contributo fondamentale per sostenere i costi operativi, notevolmente aumentati rispetto a quelli della Serie D.
La cosiddetta "Riforma Zola" ha ulteriormente potenziato questi incentivi, rendendo ancora più vantaggioso l'investimento sui giovani talenti.
Il valore strategico di Cossalter e Masut
La scelta della Dolomiti di ripartire dai due centrocampisti non è casuale ma risponde a una logica sia tecnica che economica. Oltre alle loro qualità calcistiche, questi giocatori garantiranno alla società un significativo supporto finanziario attraverso il sistema di premialità.
Il valore economico dei calciatori cresciuti nel vivaio è particolarmente elevato: essi assicurano introiti quadruplicati rispetto a giovani della stessa età ma non formati nel settore giovanile della società.
Il meccanismo di calcolo dei compensi
Il regolamento della Lega Pro, attualmente riferito alla stagione 2024-2025 ma presumibilmente confermato nei suoi criteri fondamentali, prevede un sistema di calcolo complesso ma estremamente vantaggioso. Per un giocatore classe 2006 cresciuto nel settore giovanile come Nicola Masut, che abbia almeno due anni di tesseramento nel vivaio, il riconoscimento economico è di 1,40 euro a minuto, incrementato del 200% per i primi 30 minuti di gioco e del 400% per i minuti successivi.
Ipotizzando un impiego per l'intera durata della partita, considerando i tempi di recupero ma senza superare il limite complessivo di 90 minuti, un singolo match porterebbe alla società 426 euro di compenso.
I parametri del sistema
Il regolamento definisce "giocatori giovani" tutti coloro nati dal 2003 in poi, stabilendo un minutaggio minimo di 270 minuti a partita per accedere al punteggio e un massimo di 450 minuti per partita. Il minutaggio viene rivalutato in base all'anno di nascita: si parte da 0,80 per la classe 2003 (con un massimo di due giocatori per partita) fino ad arrivare a 1,40 per la classe 2006 e successive.
La quota risultante viene ulteriormente rivalutata del 200% per i giovani calciatori provenienti dal settore giovanile della società. Questo significa che 90 minuti di un giovane del 2003 valgono 72 euro (90 x 0,80), mentre 90 minuti di un giovane del 2006 valgono 126 euro (90 x 1,40). Se quest'ultimo proviene dal settore giovanile, il valore si quadruplica.
Un modello sostenibile
Questa strategia si inserisce in un quadro economico più ampio che comprende anche altri introiti come i diritti televisivi, che garantiscono ai club circa 70-80 mila euro. La somma di tutti questi elementi contribuisce a creare un modello economico più sostenibile, permettendo alle società di investire nella formazione mantenendo al contempo un equilibrio finanziario.
La Dolomiti ha saputo interpretare al meglio questa evoluzione del calcio di Serie C, trasformando quello che potrebbe essere percepito come un vincolo regolamentare in un'opportunità di crescita sia sportiva che economica. L'investimento sui giovani del territorio non rappresenta più solo una scelta etica o di radicamento locale, ma diventa una vera e propria strategia imprenditoriale vincente.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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