La dirigenza del Crotone può contare sulla continuità tecnica per la prossima stagione. Durante la conferenza stampa odierna, mister Emilio Longo ha sostanzialmente ufficializzato la propria conferma alla guida della squadra calabrese, illustrando al contempo la strategia che caratterizzerà il prossimo anno sportivo del club pitagorico.
L'allenatore rossoblù ha posto l'accento sull'importanza della stabilità progettuale come elemento fondante per costruire una squadra ambiziosa e competitiva. La sua permanenza rappresenta un segnale di coerenza da parte della società, che ha scelto di dare seguito al lavoro intrapreso piuttosto che optare per cambiamenti radicali.
Le dichiarazioni del tecnico, riprese dal portale crotonese ilrossoblu.it, hanno fornito indicazioni precise sulla composizione del futuro organico. "La continuità è un vantaggio, ripartiremo da 19 calciatori tesserati, rientrerà qualcuno e sarà lavoro del Dg valutare", ha spiegato Longo, delineando la base numerica su cui verrà costruita la rosa per la prossima annata.
Questa impostazione testimonia una filosofia gestionale orientata alla valorizzazione del patrimonio tecnico già esistente, evitando stravolgimenti che potrebbero compromettere gli equilibri faticosamente raggiunti. Il coinvolgimento del direttore generale nelle valutazioni sui singoli casi dimostra inoltre un approccio metodico e coordinato alle decisioni di mercato.
Il mister ha voluto sottolineare come l'esperienza maturata rappresenti un capitale prezioso per il futuro. "Il grosso lavoro che si è fatto sarà utile, potremo attaccarci da una base forte e importante", ha dichiarato, evidenziando la volontà di capitalizzare gli sforzi profusi nella stagione appena conclusa per costruire qualcosa di ancora più solido e duraturo.
Un aspetto particolarmente significativo delle riflessioni di Longo riguarda la filosofia di gioco e gli obiettivi della squadra. "Il Crotone ha sempre giocato per vincere ma non si può obbligare a vincere. A ogni modo abbiamo raggiunto lo scopo di riportare i tifosi allo stadio, i calciatori hanno onorato la maglia che indossavano. Noi abbiamo ricreato passione e voglia, la gente ci ha riconosciuto il fatto di essere una famiglia", ha spiegato il tecnico.
Queste parole evidenziano come il successo di una stagione non si misuri esclusivamente attraverso i risultati sportivi, ma anche attraverso la capacità di ricostruire un legame autentico con la propria comunità di riferimento. Il ritorno dei tifosi allo stadio rappresenta un traguardo fondamentale per qualsiasi società calcistica, soprattutto in un contesto come quello calabrese dove la passione popolare costituisce un elemento identitario irrinunciabile.
La ricostruzione del rapporto fiduciario con i sostenitori ha rappresentato evidentemente una delle priorità della gestione Longo. La percezione di essere "una famiglia" da parte della tifoseria testimonia il successo di un progetto che va oltre i meri risultati agonistici, abbracciando dimensioni più ampie di appartenenza e identificazione collettiva.
Guardando alle prospettive future, l'allenatore ha espresso con franchezza le ambizioni del club, pur mantenendo un approccio realistico sui tempi e sui metodi per raggiungerle. "Il Crotone ritornerà in Serie B ma non possiamo sapere quando accadrà e nemmeno avendo il migliore budget permetterà di avere chance in più", ha dichiarato Longo.
Questa considerazione mette in luce una maturità progettuale che rifugge da promesse irrealistiche o da facili entusiasmi. L'allenatore ha voluto sottolineare come il successo sportivo non dipenda necessariamente dalla disponibilità economica, ma piuttosto dalla qualità delle scelte operate a tutti i livelli dell'organizzazione.
"Tutto dipende dalle scelte fatte, a prescindere dal tecnico o da chi ci opera", ha precisato il mister, evidenziando come la programmazione e la coerenza gestionale rappresentino fattori determinanti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La strategia delineata per la prossima stagione punta decisamente sulla valorizzazione della continuità e della conoscenza reciproca tra i componenti del gruppo. "Si deve ripartire alla grande, da un vantaggio, quello di conoscerci tra di noi, avere un 80% della squadra a disposizione potrà essere utile", ha concluso Longo.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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