L'Ospitaletto corona un percorso straordinario conquistando la promozione tra i professionisti, un traguardo che segna il culmine di sette anni di crescita costante, da quando nel 2018 la squadra militava in Seconda Categoria.
La chiave del successo è stata l'unione di intenti tra il tecnico Andrea Quaresmini, la famiglia Musso e l'intera dirigenza guidata dal presidente Giuseppe Taini, che insieme hanno costruito quello che il numero uno del club non esita a definire "un miracolo".
Per Quaresmini si tratta della quarta promozione consecutiva, un record personale che testimonia le sue capacità tecniche e di leadership: "Ci tengo a ringraziare tutti, a partire dalla società che mi ha garantito l'opportunità di allenare in Serie D: chiudiamo il cerchio vincendo un campionato tanto complicato, senza i favori del pronostico. Non ho mai allenato un gruppo così: i ragazzi sono stati meravigliosi. C'erano squadre più attrezzate, che conoscevano meglio la categoria. I miei ragazzi nelle difficoltà hanno sempre cercato le soluzioni".
L'emozione è palpabile anche nelle parole di Paolo Musso, direttore sportivo che ha costruito la rosa passo dopo passo. Per lui e Quaresmini si tratta della quarta promozione e del terzo campionato consecutivo vinto, con anche una Coppa Italia conquistata nel mezzo: "Siamo stati clamorosi - esulta il direttore sportivo -: in partenza nessuno ci dava tra i vincitori, ma ci ho sempre creduto. Questa è la creatura che sento più mia: qui ho messo il cuore e ho trovato casa, in mezzo a persone che dal primo momento mi hanno dato fiducia. Ora si festeggia, poi penseremo al resto".
A completare il quadro delle dichiarazioni è il presidente Giuseppe Taini, figura storica del club che rappresenta il filo conduttore tra il passato glorioso e il presente di rinnovato successo. Taini, che fu sindaco ai tempi dell'epopea Corioni, oggi guida la società come presidente: "Abbiamo compiuto un miracolo - non usa giri di parole Taini -: tante persone vanno ringraziate, dal tecnico Quaresmini a Sandro e Paolo Musso per l'impegno, la passione e la competenza. Nei momenti difficili il sostegno della società al gruppo e la serenità dell'ambiente non sono mai venuti meno: questo ha fatto la differenza. Quando abbiamo preso in mano il club volevamo rivivere i fasti del passato: non pensavamo possibile arrivare fin qui".
Il salto dall'anonimato della Seconda Categoria fino alla Serie C in soli sette anni rappresenta un'impresa rara nel panorama calcistico italiano, un percorso che testimonia come visione, competenza e unità d'intenti possano trasformare una realtà dilettantistica in una società professionistica, pronta ad affrontare nuove sfide ad alti livelli.
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