Nel pomeriggio, l'ex tecnico del Trapani, Alfio Torrisi, si è presentato ufficialmente a stampa e tifosi della Reggina presso la "Sala Nakamura" del centro sportivo Sant’Agata, subentrando a Bruno Trocini.
Torrisi eredita una situazione complessa, segnata da una classifica precaria, un ambiente deluso e una contestazione aperta verso la proprietà. La sua è una chiamata alla responsabilità, all'orgoglio e al recupero della gloriosa storia amaranto.
A introdurre il nuovo allenatore è stato il direttore dell’area tecnica, Pippo Bonanno, che ha annunciato la fine del silenzio stampa e l'inizio di una nuova fase. Bonanno ha motivato la scelta di Torrisi, dicendosi colpito dall'entusiasmo e dalla fiducia che il tecnico porta.
Passando la parola a Torrisi, l'allenatore ha subito espresso gratitudine verso la società e il patron. Ha poi espresso un sentimento di grande onore e responsabilità: "Sono orgogliosissimo di indossare questi colori, questa è una casacca gloriosa e tutti dobbiamo meritare di indossarla." Ha esteso questa osservazione anche ai calciatori, invitandoli a misurarsi con la grandezza del club e del centro sportivo.
Il tecnico non ha nascosto la difficoltà del momento, ma vede un potenziale inespresso: "Alleno una squadra importante, forte, che purtroppo è in un momento di difficoltà, ma secondo me basta la scintilla per far decollare il valore della stessa." Ha ricordato la storia del club, una piazza che ha militato in Serie A per nove anni (sette consecutivi), rendendo la posizione attuale del tutto "inaccettabile." La principale motivazione che lo ha spinto ad accettare è stata l'assenza dei sostenitori: "Stanno solo mancando i nostri tifosi, i reggini, motivo che mi ha spinto più di tutti ad accettare questa sfida. Li dobbiamo recuperare, i tifosi."
Torrisi ha ribadito più volte la convinzione sulla forza dell'organico: "La squadra è forte, ripeto, ma non l’ha ancora dimostrato." L'obiettivo primario è trasformare le "individualità forti" in un collettivo coeso. Il tecnico ha citato, a titolo d'esempio, l'attaccante Adriano Montalto, definendolo "un grande attaccante."
Riguardo la sconfitta in Coppa Italia contro la Nocerina, Torrisi ha scagionato i calciatori, non potendo pretendere nulla da una squadra con cui non aveva ancora lavorato. La sconfitta per 2-3 è maturata su "tre episodi fortunosi." L'allenatore ha riconosciuto che l'arrivo in una situazione di classifica delicata ("dodicesimi, i primi dei playout") equivale a entrare in un "mare in tempesta," ma ha specificato che questo non può essere usato come "un pretesto." Anche se la condizione fisica non è ottimale, il tecnico vede questo contesto come uno stimolo: "Questa è una delle sfide che mi stimola a lavorare. Del lavoro non possiamo avere paura."
Sul piano tattico, l'ex Trapani ha promesso un cambio di paradigma: "Io ho un concetto diverso da quello che ha espresso la Reggina finora e in questi anni." La sua filosofia è improntata al dominio dell'avversario e al gioco propositivo, inteso come una squadra "che ha personalità nel portare la palla avanti," che sa attuare una "pressione feroce" e che si basa sulla "generosità di un compagno che vede quello in difficoltà."
Il modulo (4-2-3-1 o 4-3-3) non è cruciale, ma il difetto strutturale da eliminare è chiaro: "uno dei difetti della squadra è stato il riempimento non buono dell’area di rigore."
Torrisi ha imposto un azzeramento totale delle gerarchie. Non si sente ancora in grado di giudicare pienamente la squadra e non vuole parlare di mercato, ma ha lanciato un chiaro messaggio ai giocatori: "Non ci sono gerarchie, non ci sono titolari." Ha tracciato un'analogia con il suo Trapani vincente, entrambe squadre composte da giocatori con trascorsi importanti (Serie A, San Siro, Olimpico). Riguardo agli under, pur individuando i ruoli chiave (esterni di difesa, portieri, mezz'ala e esterno d'attacco), anche per loro vale la regola dell'azzeramento.
L'appello più sentito è stato rivolto ai tifosi. Torrisi ha ammesso che la contestazione è legittima, data l'enorme distanza tra la posizione attuale e il passato. Tuttavia, ha espresso una certezza: "Senza tifosi questa squadra non può vincere." Per riavvicinarli, ha annunciato una decisione importante: gli allenamenti saranno sempre a porte aperte, eliminando le precedenti sedute a porte chiuse. Ha definito la tifoseria reggina come "la piazza migliore del girone e una delle migliori della Serie D," ricordando la potenza emotiva della Curva quando è venuto a giocare da avversario.
In chiusura, Torrisi ha mostrato la sua totale dedizione alla missione, scegliendo di vivere all'interno del centro sportivo Sant'Agata. "Non c’è tempo," ha spiegato, rimandando il piacere di godersi il Lungomare di Reggio Calabria all'estate.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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