Un profilo giovane ma dal curriculum già importante. Andrea Nardoni si è insediato formalmente oggi in FSGC presentandosi ai nuovi colleghi e collaboratori. Il suo lavoro andrà a toccare, in modo particolare, sfere come quella del marketing e delle risorse umane, ma il suo sarà soprattutto un ruolo di raccordo fra i vari uffici, fungendo da “collante” e da punto di riferimento nei vari progetti che saranno avviati e portati avanti in ambito nazionale e internazionale. Nel fare ciò, il nuovo Coordinatore Amministrativo della FSGC metterà a disposizione le competenze maturate nel suo percorso di studi, ma sviluppate anche grazie ad esperienze lavorative di alto profilo con lo sport quale denominatore comune.
Ciao Andrea e benvenuto fra noi. Per cominciare, quando e come sono nati i contatti con la FSGC?
I contatti con la Federazione sono nati intorno ad inizio febbraio quando, insieme alla mia compagna, decidemmo di riavvicinarci a San Marino in vista della nascita del nostro primo figlio. Dai tempi della magistrale in Management dello Sport, uno dei miei sogni (e obiettivi: mai separare i due aspetti!) era quello di poter farmi conoscere alla Federazione, un’organizzazione che mi ha da sempre affascinato. Quindi ho provato a prendere contatti con essa, spinto da questa enorme forza attrattiva, e quando ho visto che l’interesse era reciproco ho stoppato qualsiasi altra idea o possibilità e mi sono totalmente concentrato sulla speranza di concretizzare questa grandissima opportunità. Ed ora, eccomi qua.
Nonostante la giovane età (31 anni) vanti già un curriculum di alto profilo, sia sul fronte del gli studi che su quello lavorativo. Iniziamo dal primo.
Gli studi per me erano e restano l’aspetto fondamentale del nostro lavoro. Ho sempre mantenuto il focus sul binomio economia e sport; sinceramente, da almeno dieci anni a questa parte, non ho mai pensato di fare altro nella vita, pur reputando di poter essere un fattore interessante anche in industrie differenti. Prima mi sono creato una base con la triennale di economia a Ferrara, poi ho conseguito la laurea magistrale in Sport Management con 110 e Lode ed il MasterSport di Parma e San Marino. Nello sport business è necessario avere figure sempre più preparate e pronte ai milioni di input che arrivano dall’esterno e che devono essere tramutati in opportunità atte a migliorarsi. Non solo, chiaramente, nell’area tecnica, ma anche in quella organizzativa e gestionale. Sono altresì consapevole al 100% che l’esperienza sul campo sia importantissima, ma deve essere complementare allo studio. Ho capito e vissuto l’importanza del lavoro sulla mia pelle, ma per il salto di qualità servono studio e competenze specifiche che ti vengono date, a mio parere, da un percorso completo.
A livello lavorativo si è sempre mantenuto forte il legame con Ferrara, la tua città. Quest’ultima ti ha fornito le condizioni ideali per crescere come professionista?
Sì, senza dubbio. È un fatto abbastanza incredibile perché non abito più a Ferrara oramai da tanti anni, eppure le ultime importanti esperienze lavorative sono tutte arrivate da lì, quasi come conseguenza di una forza attrattiva reciproca fatale. Devo dire che sul fronte lavorativo ho avuto l’opportunità di fare esperienze che, una dopo l’altra, mi hanno permesso di unire i tasselli e di crescere come uomo e professionista. Prima i club: Bunge Ravenna, SPAL e Kleb Basket Ferrara. Poi un’azienda di produzioni televisive, Pubbliteam srl, che lavora da anni a stretto contatto con Sky Sport per la produzione di format tv sportivi. Quest’ultima, apparentemente, sembra più lontana dal mio ‘habitat naturale’ (benchè il rapporto con lo sport fosse comunque strettissimo), ma è stata proprio quella che mi ha fatto fare il salto di qualità, grazie anche al rapporto instaurato con l’amministratore dell’azienda, Gianluca Cestari, che mi ha insegnato tanto.
Quanto è rilevante il ruolo del calcio nel tuo background personale?
Il calcio per me è tutto, davvero. Sono nato pensando al calcio h24. Ho giocato e allenato al livello dilettantistico e l’obiettivo di lavorare nello sport è sempre stato guidato dalla passione smisurata per il calcio sotto tutti i punti di vista: tecnico, organizzativo, gestionale. Fosse stato possibile avrei voluto prendere qualsiasi tipo di patentino o diploma afferente al calcio, ma durante il periodo universitario ho dovuto fare una scelta netta affinchè le cose mi riuscissero bene.
Scegliere la FSGC significa anche, in un senso più ampio, scegliere San Marino, Paese che già faceva parte della tua vita.
Si, questo per me è fondamentale. La mia scelta è anche una scelta di vita. A San Marino è nata la mia compagna ed è nato ora mio figlio Ettore. Ci avevo già vissuto e per me è un posto stupendo dove stabilirmi dopo anni un po’ in giro. Non vedevo l’ora di tornarci e per me è una decisione definitiva, sempre che mi vogliate con voi per tanto tempo (ride).
Quali elementi caratterizzano la tua filosofia di marketing?
Il marketing è la mia altra grande passione, oltre a quella per lo sport. Sono riuscito, per fortuna, a far collimare spesso i due mondi. Negli ultimi anni ho anche insegnato Marketing ed è un’esperienza fantastica che consiglio a tutti. Quanto alla mia filosofia di marketing, è molto semplice e al tempo stesso complessa. Quasi tutti i processi aziendali sono guidati strategicamente dal marketing, soprattutto in epoca moderna. Questo avviene appunto in numerosi settori. In quello sportivo, nonostante le sue peculiarità, è addirittura più palese, se ci si ferma un attimo a riflettere. Purtroppo alle volte ce ne si dimentica, ma il marketing nello sport è fondamentale. E quando parlo di marketing non parlo banalmente di contratti o peggio ancora al mero concetto di pubblicità. Il marketing è un processo guida che parte da un’analisi dettagliata del proprio ambiente e si pone domande strategicamente fondamentali. Se siamo bravi e coerenti, poi avremo un vantaggio competitivo da sfruttare negli elementi più operativi.
A quali traguardi vorresti condurre la FSGC?
Sono sincero: ho trovato un’organizzazione veramente di grande livello. Non voglio parlare di traguardi su due piedi, come fossero slogan. Vorrei per prima cosa conoscere tutto, consolidare quanto di buono è stato fatto finora, che non è poco, e portare con grande umiltà e professionalità nuove idee, non fini a se stesse ma che abbiano un elevato valore per la Federazione.
Che cosa troveranno certamente in te i nuovi colleghi e collaboratori?
In me troveranno una persona molto disponibile, capace davvero di dare tutto il supporto necessario, e soprattutto un professionista serio. Essere seri, mantenere le promesse, è la cosa più importante.
Quanto sei emozionato all’idea di iniziare questa nuova avventura?
Tantissimo. Ma sono serio: non voglio che passi come frase di rito. Sono emozionato da non dormire la notte, e diciamo che su quest’ultimo punto anche mio figlio è stato collaborativo (sorride).
Non resta dunque che augurare ad Andrea un grande in bocca al lupo per questa nuova esperienza al servizio del calcio sammarinese.
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