In vista della prossima stagione calcistica e con l'avvicinarsi delle festività pasquali, la società bianconera si sta muovendo per rafforzare le strutture dirigenziali e sondare possibili rinforzi tecnici. Nonostante l'apparente immobilismo, dietro le quinte sono iniziate le grandi manovre.
Antonio Gerini, presidente della Massese, impegnato in continui spostamenti tra Massa e la Florida, dove tornerà dopo una breve sosta per Pasqua, non nasconde le sue preoccupazioni sul futuro del club.
«È ancora presto per decidere cosa fare - ha dichiarato Gerini -. Nell'ultimo contatto ero molto combattuto fra smettere e continuare vista la situazione che si era creata, anche se sono aumentate le possibilità di farmi riprendere a lavorare per una nuova Massese, certo però la situazione non è cambiata, non è migliorata. Devo ancora capire se a Massa c'è idea di fare calcio o no, di andare avanti o meno».
Il presidente sottolinea come le difficoltà non siano legate solo all'aspetto economico: «La mia non vuole essere una querela, ma se non entrano soci non cambia qualcosa nella struttura dello stadio o dove poter fare allenare le squadre diventa difficile. Anche perché i costi sono molto alti fra quelli dei compensi ai giocatori, paga ristoranti e tutte le altre cose che sapete questi sono certi. Le entrate, lasciamo perdere».
Secondo Gerini, per far progredire la società servirebbero strutture adeguate, sponsor, pubblicità e nuovi soci con cui condividere responsabilità e successi. Alla domanda sul perché questo non accada a Massa, il presidente risponde: «Già perché? Eventuali soci o squali? Nel passato si sono ritirati subito appena arrivati davanti allo stadio Degli Oliveti, non è una bella presentazione con asfalto impossibile, un parcheggio inesistente, per non parlare di loro... stadi villaggio».
Le carenze strutturali sembrano essere un ostacolo significativo: una tribuna coperta inadeguata, spazi limitati per segreteria, stampa e spogliatoi definiti "come erano quelli del secolo scorso" e un reticolato esterno paragonato a quello dei pollai. «Insomma una struttura che non invita. Poi la città non risponde anche perché non stimolata», aggiunge il presidente.
Mentre altre società hanno già avviato trattative sottobanco per la prossima stagione, per la Massese tutto sembra tacere. La finestra ufficiale dei trasferimenti chiuderà a giugno, ma è prassi comune muoversi in anticipo per essere pronti all'inizio della stagione con squadre già ben strutturate.
Abbiamo interpellato anche l'allenatore Pisciotti sulle prospettive future: «Da parte mia tutto fermo - ammette il mister della Massese - ho passato le feste in famiglia ed ora si comincia a pensare. Certo comincio a sentire già la mancanza del calcio e per quanto riguarda la Massese penso che come voci nuove si stia verso Maggio. Certo ci terrei ad essere confermato, a Massa ho il cuore e resterei molto volentieri. Per la squadra c'è un buon gruppo che avrebbe bisogno solo di qualche innesto».
L'allenatore conferma di aver monitorato altri calciatori: «Sì, certo ho visto buoni elementi anche fra le avversarie che sarebbero adatti ma naturalmente non posso parlare qui».
La situazione resta in evoluzione, con un presidente che attende fiducioso novità positive, pur nella consapevolezza delle sfide strutturali ed economiche che il club deve affrontare.
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