Nonostante la conquista di tre punti fondamentali contro l'Ugento, l'allenatore del Taranto, Ciro Danucci, non ha nascosto una certa insoddisfazione per la prestazione complessiva della squadra.
Intervenuto in conferenza stampa, il tecnico rossoblù ha elogiato il brillante avvio di gara, ma ha puntato il dito con fermezza sui cali di concentrazione che hanno permesso agli avversari di rientrare in partita. Il messaggio è inequivocabile: la vittoria non deve nascondere le lacune da colmare per puntare in alto.
Danucci ha iniziato la sua analisi dalla prima mezz’ora, considerata la vera chiave del match e un esempio di come la squadra dovrebbe sempre approcciarsi alle sfide. «Penso che abbiamo fatto una mezz’ora molto importante, siamo andati sul doppio vantaggio e potevamo anche chiuderla con il terzo gol. Ho visto intensità, qualità e grande convinzione», ha dichiarato il mister, riconoscendo al gruppo un avvio da autentica "grande squadra".
Tuttavia, l'entusiasmo si è spento rapidamente a causa di un rilassamento mentale che l'allenatore non ha potuto ignorare. Il calo di tensione nella parte centrale dell'incontro è stato il principale oggetto del suo rimprovero. «Dopo il 2-0 ci siamo abbassati troppo, quasi fossimo appagati. Nel calcio questo non deve accadere: bisogna lottare fino all’ultimo», ha ammonito Danucci, sottolineando come l'eccessiva sicurezza abbia causato complicazioni non necessarie. Questi errori hanno portato alla concessione di un rigore che ha accorciato le distanze, anche se successivamente la difesa ha saputo contenere la pressione. «Abbiamo commesso qualche errore che ha portato al rigore, ma poi ci siamo difesi bene».
Una nota di merito è andata al calciatore Maltezi, autore del gol del 3-1 pochi istanti dopo il suo ingresso in campo. La sua prontezza ha fornito a Danucci l’esempio di quello che dovrebbe essere lo spirito di tutti i subentrati: «Sono contento per lui, è entrato con la testa giusta e ha fatto un gol importante. Questo deve essere lo spirito: chi subentra deve cambiare la partita».
L'allenatore ha insistito sulla necessità di una crescita in termini di gestione e maturità, un aspetto che ritiene cruciale per una squadra ambiziosa. Il doppio vantaggio avrebbe dovuto essere amministrato con maggiore sagacia tattica e velocità di manovra. «Sono arrabbiato per la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. Con il doppio vantaggio dovevamo far girare la palla più velocemente e tenere il controllo». Questo è un aspetto su cui, paradossalmente, anche una formazione con diversi elementi di esperienza deve migliorare: «Anche una squadra esperta come la nostra deve crescere in questo aspetto».
Nonostante le criticità evidenziate, Danucci ha chiuso la conferenza con un attestato di stima per l’impegno quotidiano dei suoi calciatori. Ha lodato l'atteggiamento professionale del gruppo, che si allena sempre al massimo, nonostante le assenze che possono mettere in difficoltà la rosa. «I ragazzi sono spettacolari, si allenano al massimo tutti i giorni. È un gruppo importante, che lavora a mille». L'obiettivo è trasformare gli errori commessi in una lezione utile per il futuro: «Queste situazioni devono servirci da lezione per la prossima gara». Il messaggio finale è un chiaro invito a non rallentare: il Taranto ha potenziale, ma la mentalità vincente richiede fame costante e l'eliminazione di ogni calo di tensione. La direzione è quella giusta, ma l'acceleratore non deve essere tolto.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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