Il sipario sulla gestione di Joe Tacopina alla guida della vecchia SPAL srl si chiude su una fotografia dai toni decisamente cupi. La procedura di liquidazione giudiziale ha vissuto un passaggio fondamentale nell’udienza di martedì 16 dicembre presso il Tribunale di Ferrara, dove il giudice Mauro Martinelli ha esaminato la mole di istanze presentate da chi attende ancora di ricevere il dovuto. Sebbene quasi tutte le 199 domande analizzate siano state accolte, il quadro finanziario che emerge è quello di un dissesto profondo, con margini di manovra ridotti al minimo per una vasta platea di soggetti interessati.

I numeri del dissesto e il nodo Banca Ifis

L'entità del debito complessivo della società estense si aggira attualmente intorno ai 17 milioni e 900 mila euro. Tuttavia, la cifra ufficialmente ammessa dal giudice in questa fase è pari a circa 13 milioni e mezzo. La differenza risiede in una specifica scelta del curatore, Aristide Pincelli, il quale ha proposto l’esclusione della pretesa più rilevante: quella avanzata da Banca Ifis per un valore di 3,4 milioni di euro. Il credito, derivante dai mutui accesi per i lavori di riqualificazione dello stadio “Paolo Mazza”, non è stato però cancellato, ma rinviato per questioni procedurali all’udienza del prossimo 27 gennaio.

È però certo che il passivo sia destinato a lievitare ulteriormente. All'appello mancano ancora le cosiddette "domande tardive", tra cui spiccano quelle dell'INPS e di alcuni ex tesserati di rilievo, come Andrea Dossena, Eros Schiavon e Francesco Baldini, che non avevano ancora formalizzato le proprie richieste.

La spaccatura tra privilegiati e chirografari: chi recupererà i soldi?

Il lavoro del Tribunale e del curatore si sta concentrando sulla rigida distinzione tra le categorie di creditori, un confine che segna il destino dei rimborsi. Il clima si fa estremamente difficile per i creditori chirografari (quelli senza garanzie o privilegi), per i quali la previsione è drammatica: secondo le stime, questa fascia — che comprende fornitori, liberi professionisti e agenti sportivi (questi ultimi considerati semplici intermediari) — rischia di non recuperare alcunché dal fallimento.

Situazione più rassicurante, invece, per i dipendenti e i calciatori. Questi ultimi sono stati ammessi al passivo con il riconoscimento del credito privilegiato e dell'equo indennizzo per la mancata iscrizione al campionato, misura che potrebbe ristorare fino alla metà della differenza tra i vecchi e i nuovi contratti. Per i lavoratori dipendenti, la strada del ristoro passa dai fondi di garanzia dell'INPS e della FIGC, che dovrebbero coprire il TFR e le ultime tre mensilità.

Le pretese del Comune e il fronte legale

In questo scenario frammentato si inserisce anche il Comune di Ferrara, ammesso per un credito di circa mezzo milione di euro. La somma si riferisce all'IMU non versata dal 2020 sugli immobili in concessione per fini sportivi, una richiesta che trova fondamento in una recente sentenza della Cassazione dell'agosto 2025.

Sul piano penale, nonostante l'indagine della Procura rimanga aperta e coperta dal segreto, al momento non sono emersi elementi tali da sostanziare accuse di bancarotta fraudolenta, reato che comporterebbe pene severissime. Come spiegato dall'avvocato Gianni Ricciuti, che assiste ex dipendenti e massaggiatori, la fase attuale è complessa poiché la mancanza di riscontri patrimoniali da parte del curatore potrebbe generare presunzioni di responsabilità a carico del legale rappresentante. L'avvocato Carlo Alberto Costantino ha tuttavia ribadito che l'udienza odierna è stata un passaggio formale indispensabile proprio per permettere ai lavoratori di accedere ai fondi di solidarietà previsti dalle associazioni di categoria.

Il futuro del marchio: una perizia in attesa

Infine, resta insoluto il tema legato al marchio SPAL. Il curatore Pincelli sta gestendo la questione con estrema cautela: sebbene esista già una valutazione economica del brand (considerata piuttosto elevata), sarà necessaria una perizia ufficiale prima di procedere a qualsiasi tentativo di cessione. L'obiettivo della curatela è quello di governare in modo ordinato un patrimonio simbolico e materiale che rappresenta l'ultimo scampolo di valore in una procedura di straordinaria complessità.

Sezione: Eccellenza / Data: Mar 16 dicembre 2025 alle 19:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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