Giuseppe Ferazzoli è nuovamente disponibile sulla piazza degli allenatori. Dopo la conclusione del rapporto con l'Albalonga avvenuta circa due settimane fa, il tecnico sta attraversando una fase di aggiornamento professionale nell'attesa di ricevere nuove opportunità lavorative.
L'esperienza nella formazione laziale si è interrotta con la squadra collocata nella parte alta della graduatoria, precisamente al quinto posto, posizione che garantiva l'accesso alla fase playoff del campionato. Una separazione che si aggiunge a un curriculum caratterizzato da altre interruzioni premature, tutte maturate in situazioni di classifica tutt'altro che compromesse.
Il tecnico traccia un bilancio delle sue ultime esperienze, evidenziando una particolarità che accomuna le precedenti conclusioni anticipate dei suoi incarichi. "L'esperienza con l'Albalonga si è chiusa con la squadra al quinto posto in classifica e quindi in piena zona play off. Anche i precedenti esoneri sono maturati con le squadre che guidavo in una posizione di alta classifica: è capitato a Cava dei Tirreni quando eravamo secondi (stessa posizione a fine anno dopo una corposa campagna acquisti di novembre), a Vasto dopo otto partite (e poi la squadra è retrocessa in Eccellenza) e ad Avezzano da quarto (con la squadra che è stata in seguito sconfitta nella semifinale play off dalla Sambenedettese)".
Una sequenza di avvicendamenti che solleva interrogativi sulla reale efficacia di tali decisioni societarie. Il mister sottolinea come le sostituzioni tecniche non sempre producano i risultati auspicati dalle dirigenze, citando casi concreti: la formazione di Cava dei Tirreni ha mantenuto la stessa posizione di classifica nonostante gli investimenti sul mercato invernale, mentre il Vasto ha addirittura subito la retrocessione nella categoria inferiore. Anche l'Avezzano, pur proseguendo la stagione in zona playoff, non è riuscito a centrare l'obiettivo della promozione, fermandosi in semifinale contro la Sambenedettese.
Ferazzoli affronta con lucidità una problematica che riguarda molti professionisti della panchina: lo stigma associato alle interruzioni contrattuali. "Questo per far capire che gli esoneri molte volte non portano i risultati sperati, ma purtroppo rimangono un 'marchio' addosso agli allenatori che lo subiscono", dichiara l'allenatore, evidenziando come nel mondo del calcio la percezione esterna possa prevalere sull'analisi oggettiva delle situazioni.
Nonostante questa consapevolezza, il tecnico rivendica il valore del lavoro svolto in ciascuna delle sue tappe professionali. "In tutte queste esperienze credo di aver lasciato qualcosa di positivo sia ai gruppi allenati che alle società con cui ho collaborato", afferma, sottolineando l'importanza del contributo tecnico e umano offerto indipendentemente dalla durata degli incarichi.
La prospettiva futura si caratterizza per un approccio aperto e ambizioso. Ferazzoli dichiara la propria disponibilità a valutare proposte provenienti da qualsiasi contesto geografico, non limitandosi esclusivamente al territorio laziale dove ha maturato l'ultima esperienza. "Nel frattempo continuo a guardarmi in giro e sono pronto a valutare nuove proposte, anche fuori dal Lazio: non ho paura delle sfide e non vedo l'ora di poter tornare in panchina", afferma il tecnico, manifestando entusiasmo e determinazione per un rapido ritorno all'attività.
Questa fase di transizione viene vissuta come un'opportunità di crescita professionale, con il mister impegnato nell'aggiornamento delle proprie competenze tecniche in attesa della chiamata giusta che gli consenta di rimettere in pratica le sue conoscenze e la sua esperienza.
L'intervento si conclude con un passaggio che testimonia lo spirito di squadra e il rispetto dei rapporti professionali costruiti nel tempo. Ferazzoli riserva parole di stima nei confronti di Ruggero Panella, suo vice all'Albalonga che ha successivamente ricevuto la promozione alla guida della prima squadra. "Concludo facendo un grande in bocca al lupo a mister Ruggero Panella che mi faceva da vice all'Albalonga e ora è stato promosso sulla panchina: tra noi c'è un rapporto importante, ci sentiamo spesso e spero che ottenga le soddisfazioni che merita", dichiara il tecnico, evidenziando come il legame tra i due professionisti si mantenga solido anche dopo la separazione lavorativa.
La vicenda di Giuseppe Ferazzoli rappresenta uno spaccato significativo delle dinamiche che caratterizzano il calcio dilettantistico e semiprofessionistico italiano, dove le decisioni tecniche vengono prese spesso in condizioni di incertezza e pressione, non sempre con risultati proporzionali alle aspettative. Il percorso del mister continuerà nelle prossime settimane, con la speranza di trovare un progetto che valorizzi la sua esperienza e gli consenta di completare un ciclo lavorativo con risultati concreti.
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