Sicuramente non sarà una partita come le altre quella che Stefano Manzo. Il capitano del Molfetta non ha mai nascosto il legame con la sua ex squadra, la Cavese, prossimo avversario dei biancorossi, ne con Cava dei Tirreni dove attualmente vive lo stesso calciatore.
Ospite della trasmissione web TiVedi, Manzo ha parlato proprio dell'imminente incontro: «Sicuramente per me sarà una partita emozionante per tutto ciò che ha significato quella stagione 2017-2018. Se all'epoca mi aspettassi una riconferma? Penso che tutti si aspettassero una riconferma mia, sono le dinamiche del calcio. Cambiarono le figure, cambiarono le persone e ci sta che si possa decidere di cambiare veduta. Per me fu un grande dispiacere però capisco che fa parte del gioco. Renato Bartoli? È un mister molto giovane, è qui da quattro anni, è cresciuto praticamente con il Molfetta perché ha ha vinto il campionato di Eccellenza tre anni fa, ha fatto questi ultimi due anni sicuramente bene centrando la salvezza ampiamente con con tante giornate di anticipo e giustamente quest'anno sta provando a fare un campionato diverso, un campionato diverso dove sicuramente la società è cambiata, sono entrati tanti soci che hanno aziende importanti. Sono inesperti per quanto riguarda la questione calcistica però stiamo stiamo crescendo tutti quanti insieme per poter fare un campionato importante e almeno provare a fare i play-off. Miter Bitetto? L'Afragolese è partita non bene e lui è riuscito a fare risultati importanti con la sua solita gestione, perché penso che il suo punto forte sia proprio quello e cioè riuscire a gestire spogliatoi importanti come quello che era il nostro quattro anni fa a Cava, e come è quello dell'Afragolese ad oggi. Tant'è vero che l'Afragolese figura tra le prime quattro-cinque in classifica quindi sicuramente ha messo del suo. La Cavese è una una squadra forte, è una squadra che ha undici titolari ma che comunque ha titolari anche in panchina. Sicuramente quando ci sono queste rose ampie qualcuno deve rimanere fuori e sta proprio lì la forza del gruppo che in queste situazioni anche chi non gioca deve fare il suo. Deve avere rispetto del compagno e deve dare appunto il massimo anche in allenamento perché poi basta una un una piccola cosa per rovinare un equilibrio. E penso che in questo in questo caso siccome la maggior parte dei ragazzi comunque erano già li a Cava l'anno scorso penso che abbiano un gruppo forte al di là del del calcio giocato. La Cavese sicuramente con Brindisi e Casarano sono le tre squadre che per me alla lunga poi si giocheranno questo campionato e forse io dico che la Cavese rispetto alle altre ha qualcosina in più, anche in panchina. È una squadra forte sotto tutti i punti di vista. Penso che la Cavese possa a fine campionato riuscire poi ad avere la meglio sulle altre. Questo è il sesto anno di fila che faccio questo girone, da quando sono venuto a Cava. Quindi lo conosco bene, conosco i giocatori e dico che quello di quest'anno si è alzato veramente di parecchio verso l'alto, è un campionato molto difficile. È un campionato dove non ci sono squadre scarse e ci sono forse più squadre che hanno organici importanti per stazionare tra le prime posizioni. Come ho detto prima Cavese, Casarano e Brindisi hanno giocatori importanti di categoria superiore eh e le altre che seguono dietro comunque nella loro rosa hanno almeno quattro cinque giocatori di caratura importante, è un campionato difficile in cui si può perdere anche contro chi magari, in questo momento, è nelle posizioni basse di classifica. Non esiste non esiste una squadra materasso».
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