É il primo, vero scontro diretto della stagione. E servirà per misurare la tenuta di una squadra che finora ha dato risposte importanti sul piano tecnico e caratteriale. C'è qualche magagna ancora da risolvere ma l'Arezzo è partito con il piede giusto, cosa tutt'altro che semplice dopo l'estate appesantita dal post retrocessione e dall'eliminazione in Coppa Italia.
A Gavorrano gli amaranto troveranno una squadra quadrata, costruita per stazionare nei primi posti e allenata da un tecnico come Bonura, giovane ma a suo agio in questa categoria, reduce da un'ottima annata alla guida del Trestina.
Salvo cambiamenti, i maremmani giocheranno con il consueto 4-3-3, interpretato in modo propositivo. Due attaccanti larghi a sfidare i terzini under amaranto e una punta centrale per muovere Lomasto e Marchetti, favorendo l'inserimento dei centrocampisti. Occhio a Lo Sicco, che ha esperienza e buon piede. E' l'Aliperta rossoblu e da lui passerà gran parte del gioco.
I numeri dicono che il Gavorrano in casa finora è andato bene: due partite, 6 punti, 5 gol fatti e zero subìti. Ha battuto 2-0 il Cascina e 3-0 quel Foligno che domenica ha fatto penare l'Arezzo. In generale, ha subìto lo stesso numero di reti degli amaranto (5) e segnato 10 volte contro 11. In classifica sta 3 punti dietro perché ha già perso una volta (2-0 a Montespaccato), ma domenica è riuscito a rimontare a San Donato dal 3-1 al 3-3 dopo il novantesimo. Insomma, è vivo e vivace.
Per l'Arezzo sarà un test di rilievo. Non decisivo, ma importante sì. Per ora il calendario ha riservato a Mariotti quattro avversari che si trovano nella parte bassa della classifica e uno che staziona un po' più su. Guarda caso, è l'unico con cui l'Arezzo non ha vinto (anche se l'avrebbe meritato per gioco e occasioni).
Qualche meccanismo va ancora rodato e messo a posto: i laterali bassi fanno fatica nell'uno contro uno e spingono poco; davanti Sparacello, Foggia e Muzzi non segnano dalla seconda giornata e l'airone, nonostante il rigore di Ardea, deve ancora trovare la domenica di gloria per svoltare. Non è da escludere, infatti, che a Gavorrano possa toccare a Cutolo dall'inizio. E sarebbe una prima volta significativa per il 10, che ha ceduto fascia di capitano e ruolo di spaccapartite a Strambelli.
Proprio il mago guida l'elenco nutrito delle certezze messe insieme in questi primi cinque turni. Il trequartista sta facendo la differenza a suon di gol, assist e giocate e un giocatore così in serie D è difficilmente marcabile. Cresce Sicurella, si sta imponendo Mancino come tuttocampista e Mariotti sembra aver trovato in Lomasto-Marchetti una coppia solida in difesa, magari non eccelsa in fatto di qualità ma ad hoc per questo torneo. Fin qui ottimo pure Colombo.
Domenica il risultato dipenderà da tanti fattori, compresi la vena di Aliperta nel dettare i ritmi della manovra e la prolificità dei due che giocheranno in attacco. Saper interpretare i momenti della partita avrà un peso più decisivo del solito, così come il ruolo dei subentranti. L'Arezzo ha una panchina lunga che finora si è dimostrata molto importante, dettaglio che fa pendere la bilancia dalla parte giusta quando affiora la stanchezza e le squadre si allungano.
Poi c'è il pubblico. Considerando i ritmi della prevendita, i tifosi amaranto in trasferta domenica potrebbero essere poco meno di 400. Numeri che in serie D non fa nessuno o quasi e che sono in grado di spostare gli equilibri.
Sommando tutto, l'Arezzo arriva a questo primo bivio stagionale con fiducia e ottimismo. Le insidie non mancano, ma la squadra è stata costruita anche per saperle disinnescare. E certe sfide, con il contorno di tifosi che si preannuncia, sono quelle più belle.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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