Lucio Carli, presidente del Dro Alto Garda, si è espresso con la stampa locale sul futuro del campionato: "Ci vuole una coscienza a trovare le priorità, non è possibile continuare a rimpallarsi le decisioni anche se il tappo del campionato europeo è stato stappato per lasciare spazio alle decisioni per professionisti e coppe europee. Non perché il Dro è con un piedo in Eccellenza, avremmo combattuto fino alla fine per la salvezza, ma se è possibile tecnicamente, per me il campionato finisce qui".

"Se il Trento vuole il nostro posto in serie D glielo cedo senza problemi", continua Carli. "In questo momento così drammatico per l'Italia e per il mondo, paralizzate da una pandemia che ci riporta indietro agli anni '40, non è giusto parlare di calcio. Soprattutto di quello dilettantistico. Il professionismo è un'industria. Noi giochiamo per hobby. E io da imprenditore manca codsa devo dire ai miei operai, 25 dei quali su 30 sono in cassa integrazione. E i miei sponsor è meglio che impieghino il denaro per la mia società o per dare una mano agli ospedali e ai sanitari?! Io e miei volontari siamo bloccati da metà febbraio con il campionato: dovremmo andare nel milanese, nel bergamasco o nel bresciano dove ci sono ancora pericoli elevatissimi di contagio? La natura si è ribellata. Di questi tempi pensare al nostro misero e piccolo calcio è come fare una festa di compleanno ad Auschwitz".

Sezione: Serie D / Data: Gio 02 aprile 2020 alle 14:00
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com
vedi letture
Print