C’è un valore che spesso nel calcio viene sottovalutato, ma che fa tutta la differenza del mondo: la continuità. E la Maceratese, dopo l’entusiasmante promozione in Serie D, sembra averlo capito bene. Le prime due conferme ufficiali — Pablo Lucero e Niccolò Marras — non sono semplici operazioni di mercato, ma un segnale chiaro di metodo e visione. Ripartire da chi ha scritto le pagine più belle della scorsa stagione è la base per costruire un progetto credibile e solido.

Pablo Lucero, leader silenzioso e insostituibile baluardo della retroguardia, ha scelto di restare a Macerata, respingendo sirene esterne. Il difensore argentino, ormai di casa in biancorosso, ha sposato con convinzione la causa, sottolineando quanto conti il senso di appartenenza e il legame con la piazza. Le sue parole, semplici ma autentiche — "Qui mi sento a casa, anche a 14mila km di distanza dalla mia famiglia" — raccontano di un calcio che sa ancora emozionare.

E poi c’è Marras. Il fantasista, autentico mattatore della promozione con gol e assist pesanti, ha scelto di onorare quel biennale firmato dodici mesi fa, quando accettò di scendere di categoria con una promessa: tornare subito in Serie D. Promessa mantenuta, e ora rilanciata. Anche per lui non sono mancate le richieste, ma la Maceratese ha saputo trattenere uno dei suoi gioielli più brillanti, capace di accendere lo stadio con una giocata e di cambiare l’inerzia di una partita.

Dietro queste conferme c’è un’idea precisa: la squadra che ha vinto merita fiducia. La Maceratese non vuole rivoluzionare, ma costruire. E lo sta facendo partendo dai suoi punti fermi, dai volti che i tifosi riconoscono e applaudono. Non è un caso che i rinnovi di altri elementi chiave, come Gagliardini, Mastrippolito e Vanzan, siano solo questione di giorni. Allo stesso tempo, si guarda al mercato con attenzione, valutando innesti mirati come Casolla e Urso, per aumentare la competitività senza alterare l’equilibrio dello spogliatoio.

Questa Maceratese non cerca scorciatoie. Sta scegliendo la via più difficile, ma forse anche la più saggia: quella della programmazione. E se il buongiorno si vede dal mattino, allora questi primi passi lasciano ben sperare.

Sezione: Serie D / Data: Ven 13 giugno 2025 alle 16:15
Autore: Paolo Catena
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