Anche quest'anno la quarta serie nazionale, appena partita, registra un interesse mediatico che coinvolge l'intero stivale. Abbiamo coinvolto il tecnico sassarese Pietro Delogu per conoscere il suo pensiero sui nove gironi.
Mister, partiamo a gamba tesa come si sul dire. Girone A...
«Quest'anno mi sembra essere un girone che si è livellato verso l'alto. Non vedo squadre materasso, quasi tutte hanno cercato di rinforzarsi per tempo.A mio parere Casale e Sanremese partono in prima fila, dietro vedo Legnano (ha cambiato girone), Vado, Derthona . Anche Bra, Castellanzese, Asti, hanno il potenziale per fare un bel campionato».
Tocca il girone B. Ci dice la sua?
«Credo possa spuntarla il Varese, possono dire la loro il Seregno, la neopromossa Lumezzane e l'Arconatese.
Mi sembrano essere incomplete di organico per la categoria Caratese, Alcione, Sona e Desenzano.
Il raggruppamento C pare all'insegna dell'equilibrio. Ci sbagliamo?
«Credo nonostante la sconfitta dell'esordio, che la Dolomiti Bellunesi possa lottare fino alla fine per il primato, alla pari metterei Legnago e Clodiense, subito dietro Campodarsego e Luparense, con il Mestre che può inserirsi nella lotta per i play off. Penso che Portogruaro, Montecchio e Bolzano debbano ancora completare l'organico».
Il girone D è partito invece con qualche sorpresa...
«Certo, la sconfitta del Ravenna ed il pareggio della Pistoiese, entrambi avvenuti fra le mura amiche, erano forse risultati fuori pronostico.
Ma nel calcio, conta il responso del campo, dove spesso alcuni episodi possono spostare gli equilibri. Credo comunque, che entrambe si giocheranno il primo posto, assieme alla Giana Erminio, fino alla fine.Dietro le tre favorite, hanno un buon organico Correggese, Forlì, Lentigione, Prato.
Il decaduto Carpi mi sembra meno organizzato delle su citate. Per la lotta salvezza credo che Bagnolese, Corticella e Salsomaggiore ad oggi siano meno organizzate di altre, ma i pronostici spesso vengono sovvertiti».
Il girone E potremmo definirlo delle nobili decadute. Cosa ci dice in merito?
«La storia del Livorno lo porterebbe in categorie più prestigiose, ma anche all'Arezzo ed al Grosseto la D sta stretta. Probabilmente è un girone dove vincerà una toscana, ma a mio avviso si deve fare una distinzione fra le tre citate. L'Arezzo è stato costruito da Giugno per vincere il campionato, prima pensando a consolidare una dirigenza operativa, gestionale, e per il mercato, poi si è pensato allo staff tecnico; ed infine a puntellare la squadra costruendo un organico top per la categoria. Il Livorno, fresco di ammissione al campionato di serie D (avvenuta in ritardo), potrà comunque fare bene, ma la programmazione delledue società è stata differente. Il Grosseto, a mio avviso non ha un organico all'altezza delle altre due, ed una società che si sta stabilizzando in queste settimane, quindi credo sia difficile entrare nel discorso pe la prima piazza finale. Riepilogando, in prima fila vedo Arezzo e Livorno, poi Follonica Gavvorrano, Pianese, Poggibonsi, con il Grosseto che potrà rientrare fra queste. Per la lotta salvezza vedo molto equilibrio».
Siamo alla F. Sarà la volta buona per la Samb?
«Mi pare un girone meno competitivo rispetto alla scorsa stagione. Ad inizio estate almeno quattro di queste società partecipanti era in vendita, sintomo di crisi generale o di stanchezza, ma entrambe le cose fanno perdere tempo prezioso e non aiutano a programmare. Credo per il primo posto, Pineto, Sambenedettese, Cinthya Albalonga, possano dire la loro, dietro vedo Notaresco, Vastese, Trastevere, Nuova Florida, Porto D'Ascoli. Può rientrare nel gruppo anche il Chieti, a mio avviso ancora incompleto, forse perché partito in ritardo rispetto ad altre squadre. Per la salvezza vedo Avezzano, Matese e Montegiorgio più in difficoltà rispetto alle altre».
Entriamo nell'analisi dei gironi più caldi. Partiamo con quello G
«Soprattutto negli ultimi 4/5 anni i gironi subiscono mutamenti e spostamenti di squadre. Nelle ultime stagioni a vincere il campionato è stata una squadra campana. Anche quest'anno credo possa accadere ciò. Vedo stra-favorita la Casertana, ha l'organico migliore ed uno staff tecnico di prim'ordine. Nella lotta play off possono fare bene Arzachena, Nola, Pomezia, Paganese e Sarrabus Ogliastra. Per il mantenimento della categoria, ad oggi credo che Palmese, Ilvamaddalena, Lupa Frascati, Portici e Cassino dovranno migliorare l'organico».
Da sempre è uno dei più competitivi: la sua analisi sul girone H?
«Quest'anno mi sembra un girone di altissimo livello, impossibile individuare una sola pretendente per la vittoria finale. Fra le pugliesi vedo bene Nardò, Brindisi e Casarano, ma le campane Cavese, Afragolese e Gladiator non sono da meno. Dietro queste Nocerina e Matera. Tutte dovranno fare attenzione, è un girone molto equilibrato, dove anche qualcuna delle squadre partite con ambizioni di alta classifica, fisiologicamente si troverà a lottare per non retrocedere. Ad oggi se devo cercare il pelo nell'uovo, credo che Puteolana, Gravina e Lavello abbiano qualcosa in meno delle altre».
Chiudiamo analizzando il giorone I.
«Negli ultimi anni è diventato il "girone zoppo". Titoli sportivi che cambiano città, società fallite che ripartono dalla serie D, altre che si iscrivono con fideiussioni ritenute non valide, ricorsi e controricorsi annessi. Parlando di aspetti tecnici, credo che il Catania seppur partendo tardi, alla fine riuscirà a ritornare nei professionisti. Dietro, Lamezia e Trapani si giocheranno la piazza d'onore, dove possono inserirsi anche Licata, Vibonese ed Acireale.
Tutte le altre mi sembrano molto staccate dalle sei citate, mi è impossibile indicarne una che non debba lottare per evitare la retrocessione».
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