Il mondo del calcio dilettantistico torna a interrogarsi sulla coerenza applicativa del sistema sanzionatorio federale. A sollevare la questione è Roberto Biagioli, presidente dell'Orvietana, che attraverso una riflessione pungente e diretta ha messo in evidenza le contraddizioni che caratterizzano l'approccio della giustizia sportiva nei confronti di episodi analoghi verificatisi in contesti diversi.

La scintilla che ha innescato la riflessione del dirigente umbro sono state le immagini trasmesse nella serata precedente, quando lo stadio Maradona di Napoli si è illuminato di rosso grazie all'accensione simultanea di migliaia di fumogeni. Uno spettacolo pirotecnico di grande impatto visivo, realizzato dai sostenitori partenopei per celebrare le reti della propria squadra del cuore.

Questo scenario di festa ha immediatamente fatto scattare un parallelismo nella mente di Biagioli, che ha ripensato alla recente sanzione inflitta alla sua società. Il Giudice Sportivo ha infatti comminato una multa di 1000 euro all'Orvietana per l'accensione di tre o quattro fumogeni da parte di sette giovani tifosi che avevano raggiunto Seravezza per sostenere la formazione biancorossa.

«Prego, osservare bene le foto provando a quantificare l'entità della multa se a coordinare le operazioni del Maradona fossero stati arbitro e commissario federale di Seravezza», ha dichiarato Biagioli con evidente intento provocatorio. Il confronto numerico risulta impietoso: da una parte migliaia di dispositivi pirotecnici accesi contemporaneamente in un impianto di Serie A, dall'altra una manciata di fumogeni in una trasferta di categoria inferiore.

La riflessione del dirigente dell'Orvietana si spinge oltre, toccando il tema dell'equità del sistema: «Se è vero che tutto il mondo è paese e la LEGGE è eguale per tutti, si tratterà certamente di una cifra milionaria da far impallidire anche i defunti».

L'intervento di Biagioli tocca uno dei nodi più controversi del calcio italiano: l'apparente disparità di trattamento tra le diverse categorie. Mentre nelle serie maggiori spettacoli pirotecnici di grande portata sembrano passare sotto silenzio o essere sanzionati in maniera blanda, le società dilettantistiche si trovano spesso a fare i conti con provvedimenti disciplinari severi per episodi di entità decisamente inferiore.

Questa discrepanza alimenta da tempo il dibattito sulla coerenza applicativa delle norme federali. Le società minori lamentano un trattamento più rigido, che non tiene conto delle differenze economiche e strutturali tra i vari livelli del calcio italiano.

Il presidente dell'Orvietana conclude la sua riflessione con una nota di speranza, pur mantenendo il tono critico che ha caratterizzato tutto l'intervento: «Attendiamo fiduciosi, ma possibilisti sul fatto che il nostro paese non sia gestito da clown o soggetti comunque ridicoli».

Queste parole rappresentano un appello alle istituzioni sportive affinché dimostrino coerenza nell'applicazione delle regole, evitando interpretazioni che possano apparire discriminatorie o influenzate dal prestigio delle società coinvolte.

Per comprendere appieno la portata della questione sollevata da Biagioli, è necessario considerare l'impatto economico che sanzioni di questo tipo hanno sui bilanci delle società dilettantistiche. Una multa di 1000 euro può rappresentare una voce significativa per club che operano con budget limitati, diversamente da quanto accade per le società professionistiche.

Sezione: Serie D / Data: Sab 24 maggio 2025 alle 14:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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