Che il movimento femminile sia cresciuto esponenzialmente anche in ambito sportivo negli ultimi anni è cosa nota. La Nazionale italiana e molte big della serie A, spinte anche da una maggiore attenzione mediatica, si sono ritagliate uno spazio importante e hanno saputo regalare tantissime emozioni a tifosi e addetti ai lavori, al punto che spesso gli stadi hanno fatto registrare il sold out. Ogni tipo di barriera è sinonimo di arretratezza culturale: non esistono diversità e, nel 2025 e in una società tecnologicamente avanzata, è inaccettabile ci siano ancora pregiudizi nei confronti di chi ha semplicemente voglia di inseguire un sogno correndo dietro ad un pallone. Del resto il ruolo principale dello sport è proprio quello di eliminare ogni forma di discriminazione, una funzione sociale soprattutto in un'epoca in cui le cronache ci raccontano episodi terribili e inaccettabili. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare Fabrizio Fabiani, dirigente della Real Sud Woman che sta raggiungendo risultati straordinari in questi primi mesi di attività. Ecco le sue dichiarazioni: "Durante il mio percorso professionale ho sempre guardato con ammirazione e curiosità il calcio femminile. Al netto di tante difficoltà culturali, sto notando cambiamenti in un movimento che sta andando avanti e che sta raggiungendo risultati importanti come il professionismo in serie A. Stanno nascendo anche tante realtà di settore giovanile. Grazie a una società ambiziosa e che ha deciso di investire sto avendo la possibilità di cimentarmi in prima persona in questo tipo di avventura, avevo voglia di sviluppare un progetto e di mettere a disposizione di tutti la mia esperienza e le mie idee. Poso dire che sono contento di aver raggiunto risultati importanti come una finale di coppa Italia regionale e un secondo posto in campionato. Vi posso assicurare che non era semplice, in poco tempo, allestire una struttura così organizzata e che sta cercando di coinvolgere l'intero territorio".
Fabiani prosegue snocciolando numeri interessanti: "Il numero di tesserati nel calcio giovanile femminile cresce del 93% ogni anno: c'è stato un aumento esponenziale di iscritte dovuto proprio al superamento delle barriere. Diverse società hanno pagato a caro prezzo l'assenza di infrastrutture, in altre circostanze alcune società hanno fatto fatica ad ingranare perchè non raggiungevano il numero sufficiente di atlete per lavorare in un certo modo. Tuttavia credo che siamo sulla buona strada e che possiamo guardare al futuro con ottimismo. A noi tocca creare un ambiente favorevole per la crescita delle calciatrici e di tutto il movimento femminile. Oltre alla prima squadra abbiamo formato l'under12 e avremo almeno tre formazioni nel settore giovanile. Non era facile, anche per la posizione geografica in cui stiamo operando. Vedo nelle ragazzine la voglia di imparare il gioco del calcio. Hanno grande curiosità, ti fanno domande, vogliono interagire con chi sta in questo mondo da tempo. Nei maschi c'è invece la presunzione di sapere sempre come si fa".
C'è però un appello che Fabiani lancia ai vertici del calcio italiano: "La FIGC sta facendo molto, anche se spesso si raccontano situazioni lontane dalla realtà. Nell'Eccellenza femminile assistiamo, purtroppo, a "non-partite" che frenano la nostra crescita. C'è un problema arbitrale, è un dato di fatto. Qualcuno si approccia in modo sbagliato all'evento sportivo perchè crede che arbitrare le donne sia più semplice o che i ritmi delle gare siano differenti. Certo, non siamo a un livello tecnico altissimo, ma la competitività è alta e non vogliamo essere visti soltanto come una palestra per chi deve fare esperienza. Ciò non può accadere a scapito di chi investe e sta portando avanti un progetto sociale e sportivo. Gli errori fanno parte del gioco, ci mancherebbe. Io contesto l'approccio e qualche atteggiamento di sufficienza: le atlete meritano lo stesso rispetto e la medesima attenzione dei calciatori".
Infine un pensiero proiettato al futuro: "Nel giro dei prossimi anni sono convinto che il calcio femminile possa arrivare quasi a livello di quello maschile. Consiglio a tutti di avvicinarsi a un mondo che dà soddisfazioni. C'è tanto da fare, ma questo è un grande stimolo. Speriamo che, tra appassionati e addetti ai lavori, ci possa essere sempre un numero crescente di persone che venga a seguire le nostre gare. Lo merita la società che ha investito, lo meritano le calciatrici che possono dare ancora di più con l'apporto del pubblico e l'attenzione di tutti".
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