Il Rocca Priora RDP ha battagliato nel match casalingo dell’ultimo turno col Valmontone, ma alla fine si è dovuto inchinare alla capolista. “Per il blasone dell’avversario e le necessità di classifica – dice Stefano Guazzoli che guida la squadra insieme al fratello Gianfranco – avevamo preparato la partita adottando un modulo più prudente del solito ma purtroppo dopo nemmeno un minuto un nostro regalo ha consentito agli ospiti di andare in vantaggio e questo ci ha costretto a rimodulare in fretta il piano tattico e di conseguenza l’atteggiamento. La squadra, comunque, ha reagito bene ed ha attaccato con coraggio fino a fine primo tempo, creando un paio d’occasioni per pareggiare. Nella ripresa gli ospiti hanno tirato fuori esperienza, fisicità in mezzo al campo, furbizia e qualità d’organico, hanno spento i ritmi e realizzato il 2-0, poi siamo rimasti in dieci per l’espulsione “molto frettolosa” di Giacomi e a quel punto la partita è finita. C'è amarezza per il risultato, ma non per la prestazione: a tal proposito voglio fare i complimenti al Valmontone che, oltre allo spessore della rosa nei singoli, mi ha impressionato per lo spirito di squadra e per l’atteggiamento adottato in ogni centimetro di campo. Questo non è facile quando si hanno tanti giocatori importanti. Evidentemente c’è stato tanto lavoro dell’allenatore, credo che questa squadra abbia l’umiltà, ma soprattutto la fame giusta per arrivare in fondo ad entrambe le competizioni”.
La corsa salvezza del Rocca Priora RDP riprende domenica: “Faremo visita alla Pro Cori ultima della classe e sarà una gara totalmente differente. Le insidie di questo match sono diverse, ma forse ancora superiori rispetto all’ultima. Loro non hanno niente da perdere e in casa sono un avversario ostico. Spero di poter recuperare qualcuno lì davanti per tornare ad adottare un modulo più offensivo con il solito atteggiamento aggressivo visto che ormai abbiamo trovato una quadratura importante in fase difensiva”.
Guazzoli traccia un primo bilancio dopo il suo rientro sulla panchina castellana: “La risposta dei ragazzi mi ha molto soddisfatto, li conosco da sempre e conosco il loro spessore morale ed è su quello che lavoro costantemente, hanno reagito benissimo ad ogni indicazione e richiesta di sacrificio. Quando si gioca per un traguardo come la salvezza servono attributi e cuore, il resto viene dopo e per arrivare all’obiettivo ci vuole tanta compattezza di spogliatoio. Tutti i ragazzi remano dalla stessa parte, non ci sono chiacchiere fuori posto e c'è unità di intenti. Voglio fare loro i complimenti perché, da ormai troppo tempo, stiamo giocando in piena emergenza: ognuno di loro si sta adattando in ruoli non propri con attaccamento alla maglia e con sacrificio sia fisico che mentale. Per questo e per quello che ci siamo giurati promettiamo battaglia fino all’ultimo minuto di campionato qualunque sia la problematica da affrontare e contro qualsiasi avversario. In ogni sconfitta troveremo qualcosa da imparare ed in ogni vittoria mostreremo umiltà e rispetto dell’avversario, ma di sicuro non mostreremo cedimenti o particolari esaltazioni perché nel calcio nulla è mai dovuto al caso, ma tutto è sempre e solo questione di equilibrio e merito. Dobbiamo ancora migliorare l’atteggiamento nei primi minuti di gara, crescere dal punto di vista dell’approccio per poi sfruttare la nostra grande capacità di saper soffrire, qualità fondamentale per certe zone di classifica. Questo è un gruppo giovane quindi certi errori possono essere comprensibili, ma l’età e l’inesperienza non devono assolutamente diventare un alibi, non ci possiamo permettere di averne. Sono assolutamente fiducioso sulla conquista della salvezza diretta: la qualità c’è e pure la consapevolezza di potercela fare coi nostri mezzi senza sperare nella fortuna. Dobbiamo quindi rimanere umili, ma allo stesso tempo essere forti e spavaldi nelle gambe nel cuore e nella testa. È una questione di famiglia dove nel bisogno contano fame ed attributi”.
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