Il bilancio del girone d'andata sorride al Nardò, che archivia la prima parte di campionato con venticinque punti conquistati e un settimo posto in classifica condiviso con il Nola. Un piazzamento che lascia aperte le prospettive di accesso ai playoff, distanti appena due punti, e che sostanzialmente rispecchia le aspettative con cui la società salentina aveva affrontato la stagione.
L'obiettivo dichiarato era quello di disputare un torneo di livello superiore rispetto alla semplice lotta per la salvezza, pur mantenendo un profilo prudente nell'indicazione di traguardi troppo ambiziosi. Una cautela comprensibile, considerando l'elevato numero di compagini che in estate si erano presentate ai nastri di partenza con dichiarate velleità di alta classifica.
Tuttavia, le scelte operate dalla dirigenza granata avevano lasciato intendere ambizioni concrete: la conferma dell'allenatore De Sanzo sulla panchina e la permanenza in organico di giocatori di comprovata esperienza e qualità tecnica come Galli, Fornasier, Calderoni, Addae e D'Anna rappresentavano segnali inequivocabili della volontà di inserirsi nel gruppo di squadre candidate a contendere le posizioni di vertice alle favorite per la promozione.
Un proposito simile a quello della stagione precedente, quando la formazione allenata da De Sanzo aveva concluso al settimo posto con quarantasette punti, mantenendo vive le speranze playoff fino all'ultima giornata, quando lo scontro diretto per il quinto posto sul campo del Fasano aveva chiuso definitivamente le ambizioni di accesso alla fase successiva.
Le prime settimane di campionato hanno però messo a dura prova la fiducia dell'ambiente. L'avvio di torneo è stato decisamente al di sotto delle aspettative, con risultati che hanno alimentato preoccupazione e malumori nella tifoseria. Le sconfitte inaugurali contro Paganese e Martina hanno subito messo la squadra sotto pressione, con il primo punto conquistato soltanto alla terza giornata nel confronto con il Gravina. Il successivo ko interno contro il Nola ha aggravato ulteriormente la situazione.
Trascorse le prime quattro giornate, il Nardò si ritrovava in piena zona playout con tre sconfitte all'attivo e appena quattro punti in classifica, ottenuti principalmente grazie alla vittoria esterna sul campo della Real Normanna. Una posizione di classifica preoccupante, che poco si addiceva alle caratteristiche tecniche della rosa e alle ambizioni del club.
Il punto di svolta si è materializzato alla sesta giornata, quando i granata hanno sfiorato un'impresa di grande prestigio sul campo del Fasano, all'epoca capolista del torneo. La squadra salentina ha messo in difficoltà gli avversari fino agli ultimi istanti della partita, vedendo sfumare una vittoria prestigiosa soltanto nei secondi finali dell'incontro. Nonostante il risultato finale, la prestazione ha rappresentato un segnale chiaro: il Nardò possedeva qualità ben superiori a quelle mostrate nelle prime settimane e non apparteneva alle zone basse della graduatoria.
La conferma è arrivata nelle undici gare successive, caratterizzate da una costanza di rendimento notevole: cinque vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta, subita contro l'Heraclea. A questa battuta d'arresto ha fatto seguito una striscia positiva di nove risultati utili consecutivi, conclusasi con il successo esterno sul campo del Barletta prima della pausa natalizia.
Molteplici sono stati gli elementi che hanno contribuito alla trasformazione della squadra. In primo luogo, la rivoluzione tattica operata da De Sanzo, che ha abbandonato il modulo 3-5-2 iniziale per adottare il 4-2-3-1. Questo cambiamento ha permesso di valorizzare al meglio due degli innesti più importanti dell'estate: Gigliotti in difesa e Risolo a centrocampo, entrambi calciatori dal curriculum di tutto rispetto.
Il nuovo assetto tattico ha inoltre consentito di sfruttare appieno le caratteristiche di due esterni offensivi dalle qualità esplosive: l'argentino Garnica e il giovane talento senegalese Sall, classe 2009, che nonostante la giovanissima età ha già attirato l'attenzione di importanti club professionistici grazie alle sue accelerazioni devastanti.
Non meno importante è stato il raggiungimento di quella coesione di gruppo che rappresenta spesso il fattore determinante nelle stagioni di successo. L'amalgama creata nello spogliatoio ha fatto sì che tutti i componenti della rosa si mettessero a disposizione del collettivo, contribuendo al miglioramento complessivo delle prestazioni.
La seconda parte di stagione, storicamente caratterizzata da insidie e difficoltà ancora maggiori rispetto all'andata, proporrà subito due appuntamenti di altissimo coefficiente di difficoltà. Il Nardò riprenderà infatti il proprio cammino affrontando in trasferta la capolista Paganese, per poi ospitare nella giornata successiva il Martina, attualmente seconda forza del campionato, nell'impianto "Giovanni Paolo II".
Sul fronte del calciomercato, la società è attiva sul mercato per rinforzare il reparto offensivo, reso necessario dalle partenze di Tedesco, trasferitosi al Messina, Margiotta, passato al Chieti, e Gatto, approdato alla Fidelis Andria. La dirigenza ha individuato come priorità assoluta l'ingaggio di una punta centrale che possa garantire peso e presenza in area di rigore.
Con un girone d'andata che ha trasformato un inizio da incubo in un percorso solido e convincente, il Nardò si prepara ad affrontare la fase decisiva della stagione forte di una ritrovata consapevolezza dei propri mezzi e con l'obiettivo playoff che, da miraggio delle prime giornate, è diventato un traguardo concreto e alla portata.
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