Massimo Gadda lancia un monito chiaro alla Spal: la Serie D è un campionato da cui è estremamente difficile uscire, anche per club di grande blasone. L'ex tecnico che ha guidato i biancazzurri alla promozione in Lega Pro unica nella stagione 2013-14, oggi alla guida dell'Ancona, ha rilasciato un'intervista a "Il Resto del Carlino" in cui analizza la delicata situazione della squadra ferrarese.
«Meglio che la Spal stia alla larga dalla serie D, credetemi», ha scherzato Gadda. «A prescindere dal blasone delle società è difficile vincere il campionato, come ricorderanno i tifosi della Spal nell'unico torneo dilettantistico della storia del club: i biancazzurri diano il massimo in questo rush finale, la Lega Pro è da conservare a tutti i costi».
Secondo il tecnico, il valore della squadra ferrarese è superiore a quanto indica la classifica attuale, nonostante il rischio concreto di dover affrontare i playout per evitare la retrocessione. «Mi rendo conto che sia difficile per una piazza come Ferrara che pochi anni fa era in serie A lottare per evitare la discesa nei dilettanti, e che per tifosi attaccati alla squadra come quelli spallini sia frustrante, ma bisogna trovare la forza per salvarsi perché poi riemergere dalla D è davvero un'impresa», ha sottolineato.
Gadda ha poi evidenziato come realtà calcistiche minori quali Pianese e Pineto stiano ottenendo risultati sorprendenti, pur precisando che «giocare a Ferrara è un'altra cosa, ci sono pressioni e richieste completamente diverse. Non è detto che chi sta facendo bene in piccole società farebbe altrettanto alla Spal. In una piazza esigente serve anche una certa personalità».
L'analisi dell'ex allenatore si è poi spostata sui problemi strutturali del club: «In una squadra di calcio tutto gira intorno alla società: probabilmente i problemi principali sono su quel fronte». Gadda ha ricordato con stima la gestione della famiglia Colombarini: «Dissi che fino a quando ci sarebbe stata quella proprietà la Spal sarebbe stata tranquilla, a prescindere dalla categoria. Non giudico la gestione di Tacopina, però i problemi sono iniziati dopo l'addio dei Colombarini: quando il club funziona in qualche modo le cose si aggiustano, altrimenti sono guai».
Riguardo all'avvicendamento tra i tecnici Dossena e Baldini, che finora non ha prodotto i risultati sperati, Gadda ha osservato: «Li conosco bene entrambi: il primo ha allenato a Ravenna, dove lo avevo seguito da vicino, e apprezzo pure il secondo. Sono due allenatori molto bravi e preparati, il problema non è in panchina». Su Dossena ha aggiunto: «Ricordo che il suo Ravenna giocava in maniera fantastica, ma a Ferrara evidentemente non ha avuto i giocatori adatti per attuare le sue idee».
Nonostante la situazione critica, Gadda ritiene che la salvezza diretta sia ancora possibile: «Non è il momento di arrendersi ai playout. La Spal ce la può ancora fare, naturalmente invertendo subito la rotta». Ha inoltre osservato come anche altre squadre blasonate stiano attraversando difficoltà: «Guardando la classifica, è assurdo vedere che anche il Perugia rischia grosso».
In chiusura, l'ex tecnico biancazzurro ha parlato della sua attuale esperienza all'Ancona: «È un'annata particolare, ma stiamo andando abbastanza bene. Siamo ripartiti da zero dopo il fallimento e qualche problema ce l'abbiamo, ma contiamo che questa stagione serva per gettare le basi della prossima».
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