In occasione del tradizionale convivio natalizio presso la "Braciera in Villa", l'allenatore dell'Athletic Palermo, Emanuele Ferraro, ha tracciato un bilancio dettagliato e senza filtri della prima metà di stagione.

Tra l'orgoglio per il gioco espresso e l'amarezza per una classifica che, a suo dire, non rispecchia fedelmente quanto prodotto sul rettangolo verde, il tecnico ha analizzato i punti di forza e le criticità di un percorso fin qui intenso.

Ferraro ha iniziato sottolineando la qualità delle prestazioni offerte dalla squadra, rivendicando l'identità tattica costruita in questi mesi: «Il campo ha detto che dobbiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto finora. Abbiamo sempre espresso un buon calcio e tenuto bene il campo, giocandocela a viso aperto in tutte le partite». Nonostante la consapevolezza dei propri mezzi, il mister resta con i piedi per terra riguardo ai traguardi stagionali, ricordando che la priorità assoluta non deve mai passare in secondo piano: «Dobbiamo essere obiettivi: il nostro primo traguardo resta la salvezza. Mi piace dare il massimo e guardare al domani, cercando di valorizzare le nostre caratteristiche».

Un tema che ha scaldato particolarmente il clima della conferenza è stato quello dei numerosi cartellini rossi che hanno condizionato diverse gare. Ferraro ha preso posizione in maniera netta, lamentando un trattamento non sempre equo da parte della classe arbitrale: «Tolte due o tre, le espulsioni sono molto discutibili. Vesprini meritava il giallo, Bustos non ha fatto nulla. Siamo un po’ sotto l’occhio del ciclone». Il tecnico ha poi rincarato la dose, riferendosi a un presunto pregiudizio che colpirebbe anche la gestione della panchina: «Quello che mi dispiace di più è che anche in panchina gli arbitri mostrano un atteggiamento prevenuto. Siamo una squadra intensa, perché diamo tutto in campo, ma non è bello avere il dito puntato».

L'analisi si è poi spostata sulla cronica difficoltà nel capitalizzare le tante occasioni da gol costruite, un paradosso che ha frenato la scalata dei palermitani: «I dati non mentono: creiamo tantissimo e raccogliamo poco. Alla minima occasione veniamo puniti». Una lacuna che Ferraro attribuisce a una mancanza di cinismo nei momenti chiave del match: «È un peccato, perché con un pizzico di cattiveria in più oggi parleremmo di altro, ma tutto questo fa parte del percorso di crescita».

Nonostante le difficoltà, la compattezza del gruppo resta il valore aggiunto dell'Athletic. Il mister ha svelato il suo metodo per mantenere alta l'attenzione: «Mi piace tenere i ragazzi sempre sulla corda. Non c’è un allenamento in cui non metta qualcuno nelle condizioni di dover dare il massimo». La risposta degli atleti è stata evidente in alcune sfide di alto livello: «La cosa più importante, però, è vedere prestazioni come quelle offerte a Savoia».

In chiusura, non è mancato un elenco dei punti lasciati per strada che oggi pesano sulla bilancia del girone d'andata. I rimpianti sono legati soprattutto a sfide giocate alla pari ma terminate con risultati beffardi: «Ne abbiamo tanti: Igea, Enna, Milazzo… Se guardiamo a questo periodo, c’è molto da recriminare. Ci mancano diversi punti, ma anche questo rientra nella crescita del nostro percorso».

Sezione: Serie D / Data: Ven 19 dicembre 2025 alle 23:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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