Breaking news - Arrestato un ex presidente di Serie D: bancarotta da 8 milioni di euro

03.12.2019 16:34 di  Maria Lopez   vedi letture
Breaking news - Arrestato un ex presidente di Serie D: bancarotta da 8 milioni di euro

Una notizia scuote, seppure indirettamente, il calcio dilettantistico. Con una operazione della Guardia di Finanza di Busto Arsizio è stato arrestato Aldo Taddeo, ex presidente del Varese ai tempi della Serie D.

L'imprenditore è stato posto agli arresti dalle Fiamme Gialle nell'ambito dell'operazione «Plastic free». Nella stessa operazione sono state disposte altre misure cautelari: una donna è stata messa ai domiciliari e una terza persona dovrà sottostare all’obbligo di dimora.

Oltre alle persone attinte da misure cautelari, ci sono sei indagati che sono stati ritenuti responsabili di bancarotta fraudolenta dagli inquirenti. Questi avrebbero infatti provocato il dissesto di tre imprese varesine che operavano nel settore della progettazione, della costruzione e della commercializzazione di macchinari industriali per la lavorazione di materie plastiche. Il passivo fallimentare sarebe di circa 8 milioni di euro.

Sono in corso, inoltre, 15 perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio finalizzate a ricercare ulteriori fonti di prova dei reati commessi dai nove indagati.

Gli inquirenti lavoravano al caso dallo scorso luglio, quando la dichiarazione di fallimento di due storiche imprese, una di Busto Arsizio e l’altra di Samarate, ha allertato gli organi preposti. Sono stati così scoperti una lunga serie di trasferimenti e distrazioni di risorse finanziare dirottate su conti esteri col risultato di depauperare il patrimonio economico e finanziario delle tre società italiane che in poco tempo sono finite così in fallimento.

La cassaforte utilizzata dai responsabili di tale crimine, una società slovacca con sede a Bratislava, era riconducibile proprio a Taddeo, che possedeva le quote di maggioranza delle tre società.

«Il modus operandi per svuotare le società italiane dei loro patrimoni - si legge nel comunicato emesso dalla Guardia di Finanza - è consistito in una pluralità di affitti e/o cessioni di rami aziendali che hanno interessato le imprese fallite, con particolare riguardo all’uso dei relativi marchi e dei disegni tecnici, accompagnati dalla distrazione di risorse finanziarie delle società per il pagamento di ingenti spese personali dell’indagato principale, necessarie al mantenimento del suo elevato tenore di vita. Gli indagati consapevoli di frodare i soci di minoranza, i lavoratori dipendenti e i creditori avevano già fatto fallire due delle tre società italiane controllate, raggiungendo un passivo fallimentare complessivo di circa 8 milioni di euro. Anche la terza società è sull’orlo del fallimento dal momento che i dipendenti da mesi non ricevono più né gli stipendi né il versamento dei relativi contributi previdenziali e assicurativi. In totale - così come si legge in chisura di comunicato - sono impiegati oltre 50 militari delle Compagnie di Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Padova nonché del 7° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma, che stanno operando, in collaborazione con i finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della predetta Procura, nelle province di Varese, Milano, Lecco, Novara, Vercelli, Padova e Roma. L’operazione di servizio odierna costituisce un’ulteriore testimonianza del costante impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto dell’illegalità nel sistema economico-finanziario a tutela delle imprese e dei professionisti onesti che operano nella piena e consapevole osservanza delle leggi».