La Procura di Firenze ha coordinato una vasta operazione della Guardia di Finanza che ha portato allo smantellamento di un'organizzazione criminale dedita a una maxi-truffa fiscale.

L'inchiesta, che ha coinvolto il Gico della Guardia di Finanza di Firenze con il supporto dello Scico, ha condotto all'esecuzione di 15 misure cautelari: tre in carcere e dodici agli arresti domiciliari. Le misure sono state eseguite in diverse regioni italiane, tra cui Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Campania, a dimostrazione della vasta rete estesa su tutto il territorio nazionale.

I reati contestati a vario titolo a tutti i quindici indagati comprendono associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebite compensazioni fiscali. Il danno stimato per le casse dell'Erario si aggira intorno a una cifra considerevole: oltre 11 milioni di euro. Durante l'operazione, le forze dell'ordine hanno anche effettuato perquisizioni locali e personali alla ricerca di documenti e denaro pertinenti ai reati ipotizzati.

Le indagini, svolte dal 2020 a oggi, hanno portato a svelare l'esistenza di una consorteria criminale sofisticata, composta non solo da figure imprenditoriali, ma anche da professionisti esperti in campo contabile e persino un ingegnere. L'organizzazione si dedicava all'acquisizione sistematica di società "fantasma", la cui unica finalità era quella di porre in essere compensazioni di debiti tributari.

Questo meccanismo fraudolento era reso possibile dall'uso di crediti fiscali fittizi, generati attraverso inesistenti attività di Ricerca e Sviluppo, formalmente offerte da imprese "cartiere" prive di una reale struttura aziendale e, di conseguenza, incapaci di fornire tali servizi.

La meticolosa e complessa natura della frode richiedeva la partecipazione di esperti in grado di rendere l'operatività delle società coinvolte verosimile e la documentazione falsificata formalmente inattaccabile. Al vertice di questa struttura criminale, stando alle ricostruzioni della Procura, vi sarebbe il campano Vincenzo Solaro, 59 anni, di Nocera Inferiore.

Proprietario e amministratore di numerose società, Solaro è ritenuto l'ideatore del sistema con cui venivano creati crediti d'imposta inesistenti a favore delle aziende coinvolte. L'uomo, secondo l'accusa, non esitava a usare metodi brutali: si è scoperto che era pronto a minacciare gli imprenditori, assoldando killer per ucciderli qualora non avessero acconsentito a far parte del sistema di frode.

Tra i diciotto indagati spicca anche il nome di Pasquale Cassese, 40enne di San Giorgio a Cremano, noto nel mondo del calcio per essere stato l'ex presidente dell'United Riccione di Serie D.

Gli altri nomi coinvolti nell'inchiesta sono: Giuseppe Attianese, 51 anni di Sant’Egidio del Monte Albino; Elio Battistoni, 63 anni di Scandicci; Angelica Brunelli, 48 anni di Prato; Leonardo Cecconi, 59 anni di Prato; Filippo Gerardo Cozzolino, 43 anni di Torre del Greco; Catello Fabio Di Martino, 53 anni di Castellammare di Stabia; Antonio Galietta, 55 anni di Avellino; Domenico Gorgoglione, 62 anni di Albano di Lucania; Ugo Guida, 54 anni di Nocera Inferiore; Federica Natola, 35 anni di Firenze; Gianfranco Pala, 62 anni di Vicenza; Antonio Pezone, 62 anni di Vinci; Rocco Rainone, 55 anni di Firenze; Ciro Solaro, 30 anni di Nocera Inferiore; Pierluigi Trastulli, 61 anni di Subiaco; Valentino Schettino, 38 anni di San Giovanni in Persiceto. L'avvocato Luigi Poziello difende Domenico Gorgoglione.

Sezione: Serie D / Data: Mar 26 agosto 2025 alle 19:05
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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