Il Manfredonia, freddato da tre reti tarantine nei primi 40 minuti, non è riuscito a recuperare il risultato con una ripresa aggressiva dal punto vista tattico, con cinque attaccanti in campo, che ha palesato i problemi ad arrivare a rete dei sipontini. In difesa, la scelta di Cuomo per Corbo non ha convinto molto per le non buone condizione fisiche del centrale difensivo. In mezzo, Pollidori non al meglio, reduce da una distorsione alla caviglia, unico interditore, ha potuto poco contro il centrocampo del Taranto notevole per qualità e quantità.

Gli ionici possono contare su un organico di vertice. Il generoso rigore da cui è nata la rete del secondo vantaggio non ho aggiunto molto ad una vittoria netta, maturata nel primo tempo, messa in dubbio solo nei primi venti minuti della ripresa, quando la rete del sipontino Palazzo è sembrato potesse far cambiare la china della contesa. Le rete nel finale è apparsa una punizione troppo severa per la squadra di mister Franco Cinque.

La cronaca.  Al 13’ pt la prima occasione da rete è capitata a Pollidori che, di testa, non è riuscito a correggere in rete una punizione di Gentile. Al 17’ pt il Taranto è passato in vantaggio. Su una palla “sporca” arrivata dalla destra si avventato Balestrieri che ha toccato il pallone male ma quanto è bastato per farlo scivolare alle spalle di Leo. Al 26’ pt da una punizione di Clemente l’arbitro ha giudicato da rigore un innocuo corpo a corpo fra D’Arienzo e Miale. Sulla palla si è portato Clemente che non ha dato scampo al portiere sipontino. Al 32’ Clemente ha fatto tremare Leo con una punizione forte ma centrale. L’estremo difensore del Donia ha respinto con i pugni. Al 36’ pt Clemente, dalla lunetta, ha avuto il tempo per mirare e calciare di precisione e potenza verso la porta avversaria. Leo, come sua abitudine, lontano dalla linea di porta, non è riuscito ad evitare che la palla lo scavalcasse, incassando la terza rete. Nella ripresa al 12’ Palazzo, subentrato a De Rita, in piena area tarantina, ha raccolto un appoggio di Albano e, spalle alla porta, ha piazzato il pallone lontano dalla portata di Marani, segnando la rete che ha fatto sperare tutti al Miramare. Invece, dopo qualche buona iniziativa di Arigò, subentrato ad un volenteroso Portosi, sono stati gli ionici a sfiorare la quarta rete con Balestrieri di testa, al 20’, e con Mignogna, che dopo una efficace triangolazione con Clemente, ha incredibilmente messo fuori a portiere ormai battuto. La rete che ha chiuso il match è arrivata al 43’, quando Fonzino ha ribadito in rete una respinta di Leo su poderosa conclusione dalla distanza di Ancora. Lo sportivissimo pubblico della Miramare alla fine ha applaudito tutti gli atleti al centro del terreno di gioco, riconoscendo la superiorità degli ospiti e un Manfredonia in evidente ritardo di condizione in un campionato che forse non si aspettava cosi difficile.

MANFREDONIA-TARANTO 1-4

MANFREDONIA (4-3-3): Leo; Granatiero (76' Viscovo ), Esposito, D’Arienzo, Cuomo ; Pollidori, Gentile, De Rita (34' Palazzo 6,5); Portosi (57' Arigò), Albano,Trotta. A disp.: Porcaro, Sollitto, Corbo, Totaro, Coccia, Bernardo. All.: Cinque.
TARANTO (4-4-2): Marani; Viscuso, Prosperi , Miale, Marchitelli; Muwana, Migoni (71' Fonzino), Carloto, Clemente  (82' Ancora s.v.); Ciarcià (64' Mignogna), Balistreri. A disposizione: Masserano, Riccio, Pulci, Russo, Menicozzo, Caruso. All.: Maiuri
Arbitro: Arbitro Minotti di Roma (Assistenti: Colangelo di Potenza, Cantiani di Venosa).
Reti: 18' pt Balistreri, 27' pt Clemente su rigore, 38' pt Clemente, 12' st Palazzo, 42' st Fonzino
Ammoniti: Granatiero, Pollidori, Marani, Marchitelli. Recuperi: 1'+4'

Sezione: Serie D / Data: Lun 09 settembre 2013 alle 10:30 / Fonte: dall'inviato Antonio Baldassarre
Autore: Maria Lopez
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