Da gioia incontenibile a incubo in pochi giorni. La parabola del Brescia sta assumendo contorni drammatici dopo la salvezza conquistata all'ultima giornata di campionato contro la Reggiana. Quello che sembrava essere l'epilogo di una stagione travagliata si è trasformato nell'inizio di un vero e proprio terremoto societario che potrebbe spedire le Rondinelle non solo in Serie C, ma addirittura fino all'Eccellenza.
La questione dei crediti d'imposta
Al centro della bufera che si è abbattuta sulla società lombarda c'è una grave irregolarità amministrativa che ha portato al deferimento del club. L'accusa è particolarmente pesante: utilizzo improprio di crediti d'imposta per il versamento di contributi Inps e ritenute Irpef. Secondo quanto emerso dalle indagini, la società biancazzurra avrebbe impiegato crediti fiscali acquisiti da una società esterna - risultata successivamente non autorizzata a cedere tali crediti - per far fronte alle scadenze tributarie obbligatorie.
Una violazione che potrebbe costare carissima al club del presidente Massimo Cellino. La penalizzazione ventilata è di 4 punti in classifica, una sanzione che, se confermata, avrebbe conseguenze devastanti: il Brescia precipiterebbe al terz'ultimo posto in graduatoria, rendendo di fatto inutile la vittoria ottenuta nell'ultima giornata di campionato e decretando la retrocessione in Serie C.
Playout rinviati: il campionato cadetto nel caos
La vicenda ha già avuto ripercussioni immediate sull'intero torneo cadetto. Il playout tra Salernitana e Frosinone, programmato per oggi, è stato ufficialmente posticipato dalla Lega B a data da definire. Una decisione inevitabile, considerando che l'esito del procedimento disciplinare contro il Brescia potrebbe ridisegnare completamente la zona retrocessione del campionato.
L'attesa per il pronunciamento degli organi di giustizia sportiva tiene col fiato sospeso non solo i tifosi bresciani, ma anche quelli delle altre squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere, in un finale di stagione che si sta trasformando in un autentico rompicapo regolamentare.
La posizione di Cellino: "Siamo stati truffati"
Di fronte all'emergenza, la reazione del presidente Massimo Cellino appare quanto meno singolare. Dopo aver trascorso una giornata sui campi da golf della provincia bresciana, il numero uno del club ha lasciato l'Italia per volare a Londra, allontanandosi nel momento più delicato della storia recente della società.
Prima di partire, stando a quanto riferito da fonti vicine al presidente, Cellino avrebbe confidato ad amici e collaboratori di considerarsi vittima di una truffa, esprimendo in conversazioni private tutta la sua frustrazione nei confronti delle istituzioni calcistiche italiane. Il presidente avrebbe inoltre dichiarato di aver già presentato una denuncia penale, sostenendo che la società milanese che ha ceduto i crediti d'imposta al Brescia sia letteralmente "sparita".
Un meccanismo ingannevole che, secondo le informazioni più recenti, avrebbe coinvolto anche il Trapani, club che ha già annunciato l'intenzione di sporgere denuncia come parte lesa nella vicenda.
La protesta dei tifosi
Mentre il presidente è all'estero, a Brescia monta la rabbia dei sostenitori. Gli uffici del club sono stati chiusi, ma questo non ha impedito a centinaia di tifosi infuriati di radunarsi davanti alla sede sociale per una protesta vibrante contro la gestione societaria. Scene di tensione che raccontano tutto lo sconforto di una piazza storica del calcio italiano, improvvisamente precipitata sull'orlo del baratro.
Problemi finanziari: a rischio anche l'iscrizione ai campionati
Come se non bastasse, la questione dei crediti d'imposta non autorizzati si inserisce in un quadro finanziario già compromesso. La società non ha ancora provveduto al pagamento degli stipendi di marzo e aprile, circostanza che aggrava ulteriormente una situazione patrimoniale descritta come precaria da più fonti.
Il calendario, intanto, non concede tregua: entro il 6 giugno, Cellino dovrà presentare una fideiussione da 800.000 euro per garantire l'iscrizione in Serie B, cifra che scenderebbe a 750.000 euro in caso di partecipazione alla Serie C. Qualora il club non riuscisse a soddisfare questi requisiti economici, lo scenario più inquietante diventerebbe realtà: il Brescia potrebbe essere costretto a ripartire dall'Eccellenza, cancellando in un colpo solo decenni di storia nel calcio professionistico italiano.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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