Un'estate di rimpianti attende il Treviso, costretto a riflettere su un'occasione di promozione sfumata che potrebbe non ripresentarsi tanto presto. Mentre la Dolomiti Bellunesi festeggia il salto in Serie C, i biancocelesti si trovano a dover analizzare una stagione caratterizzata da momenti cruciali in cui sono mancati, alla ricerca di quel peccato originale che ha compromesso l'obiettivo principale.
Resta ora il torneo dei play-off, una competizione che appare più come un ripiego per le graduatorie che una concreta opportunità di promozione. Anche sotto la guida di Carmine Parlato, il cammino non è stato privo di ostacoli, con sconfitte significative contro Mestre, Cjarlins Muzane e Virtus Ciseranobergamo che hanno pesato sul risultato finale.
«Ci abbiamo provato fino alla fine», ha dichiarato il tecnico biancoceleste dopo il pareggio al Tenni, come ripreso da La Tribuna di Treviso. «Domenica abbiamo mantenuto accesa la speranza di raccogliere i tre punti, poi dovevamo aspettare il risultato della capolista. Complimenti alla Dolomiti Bellunesi, si sono meritati la promozione. Chiudiamo al secondo posto con dei rimpianti? Ve lo dirò dopo i play-off. Io non mi abbatto, resto convinto fino alla fine».
L'ultima partita contro l'Este, squadra che non aveva più obiettivi stagionali, ha rappresentato l'ennesima occasione mancata. Incapaci di conquistare i tre punti, i trevigiani hanno pagato a caro prezzo due disattenzioni difensive, sia individuali che collettive: «Era una partita non facile, come tutte. Abbiamo iniziato bene, dopo il vantaggio potevamo pure raddoppiare. Abbiamo pagato gli errori a livello mentale, ne sono bastati due per prendere altrettanti gol. Nella ripresa abbiamo concesso qualche contropiede, ma eravamo costantemente in fase offensiva».
Parlato non ha risparmiato critiche riguardo alla mancanza di concentrazione che ha caratterizzato la squadra anche durante la sua gestione, tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva: «Potevamo vincere, dietro bisogna avere lo stesso cinismo che ci deve caratterizzare davanti. L'ho sempre detto. Non possiamo permetterci alcun errore, perché poi veniamo puniti».
Ora l'attenzione si sposta sui play-off, competizione che offre pochissime possibilità concrete di beneficio per i biancocelesti: «Siamo dei professionisti, dobbiamo guardare avanti con fiducia; dovremo resettare la scheda in testa e invertire la rotta. Ma i ragazzi sono stati bravi, hanno lottato come leoni fino alla fine».
Nonostante il Treviso concluda la stagione con un distacco maggiore dalla capolista rispetto a quando Parlato ha rilevato Cacciatore, l'allenatore intravede comunque dei miglioramenti: «Vedo un gruppo diverso rispetto a prima, anche sul piano mentale, non solo tattico. Lo stadio ci ha spinto anche ieri, conosco la piazza da quando sono entrato nel calcio, c'è un tifo che si merita un'altra categoria, ma non lo scopriamo di certo oggi».
La delusione per una promozione sfumata risulta ancora più amara considerando il calore del pubblico trevigiano, che secondo l'allenatore meriterebbe palcoscenici più prestigiosi. Ora la società dovrà riflettere attentamente sugli errori commessi per costruire un futuro più solido, nella speranza che un'altra occasione simile possa presentarsi quanto prima.
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