Sessantuno anni compiuti da meno di un mese ma la voglia di pallone per Vittorio Belotti non si esaurisce mai. Da calciatore difensore tosto ma dai piedi buoni, un vero e proprio regista come dimostrato a Battipaglia dove qualcuno lo definì lo Scirea delle zebrette, da allenatore una carriera iniziata agli albori degli anni '90 con la Metelliana. L'ultima esperienza di rilievo ad Eboli ed è proprio dalla Piana del Sele che il tecnico inizia la sua analisi su un calcio in stato comatoso: "E' stato dilapidato in pochissimo tempo un grande patrimonio - esordisce Belotti - E' andato tutto storto, è dura vedere la squadra barcamenarsi nei campi di Promozione, mi auguro che quanto prima venga fatta luce su un progetto che miri a riportare la squadra quanto meno in Interregionale, la piazza merita ben altro. E' altrettanto triste vedere come da queste categorie a salire in su, ormai siedono sulle panchine allenatori-finanziatori, gli sponsor la fanno da padroni e tutto ciò svilisce la vera essenza del calcio. Con quale spirito dovrei presentarmi negli spogliatoi davanti ai ragazzi, sapendo che è già tutto pre-stabilito ? Sono stato dieci giorni a Bojano in estate ma sono dovuto subito andar via per grosse incompatibilità con la società. Qualche responsabilità le ha anche la federazione che preferisce tutelare adeguatamente altri aspetti, magari meno rilevanti". Responsabilità pesanti anche in tema di competitività, come si evince dall'attuale composizione della Prima Divisione: "Non condivido - prosegue Belotti - l'assenza delle retrocessioni e la gestione dei giovani impoverisce il torneo. Il problema è di fondo e con una gestione diversa a tutti i livelli non saremmo ridotti così". L'ex trainer biancazzurro conclude poi facendo una lucida e severa analisi sulle nostrane di Serie D: "Ho visto in un paio di occasioni la Cavese e devo dire che potrà esercitare il ruolo di mina vagante fino alla fine, gioca bene e convince. L'Agropoli paga gravi inesperienze dirigenziali e societarie, la colpa non può ricadere sui Pietropinto e Pirozzi di turno. Ho assistito alla gara con l'Akragas e la mano dell'allenatore si è vista poi la squadra che risente di problematiche esterne ha avuto un calo improvviso ed i siciliani hanno meritato la vittoria. In ogni caso ci sono sempre i margini per uscirne fuori e centrare gli obiettivi prefissati". Il suo futuro è ancora da scrivere, Belotti ora guarda dall'esterno ma c'è da star certi che il richiamo del prato verde lo farà presto tornare sulla scena calcistica da protagonista, indipendentemente dal ruolo specifico. 

Sezione: Altre news / Data: Sab 19 ottobre 2013 alle 09:30
Autore: Davide Maddaluno
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