L'Italia dimostra di saper vincere anche le finali. Dopo una stagione maledetta per club e nazionali, trionfa nel Campionato Europeo Under-19. Sconfigge per 1-0 i coetanei del Portogallo. A decidere il match un colpo di testa di Michael Kayode, prodotto del vivaio della Juventus che poi non ha creduto nel futuro di questo ragazzo che con grande volontà ripartì dalla Serie D, col Gozzano, riconquistando subito il grande calcio con la chiamata della Fiorentina club che oggi ne detiene il cartellino.
Bollini ripropone il 4-3-3 schierato con la Spagna, con l’inserimento di Ndour, al rientro dopo il turno di stop che lo aveva tenuto fuori dalla semifinale, al posto di Pisilli e lo spostamento di Hasa a destra nei tre di centrocampo. Confermata l’opzione Kayode esterno alto d’attacco (un terzino che nel torneo si è adattato a questa variante tattica). Formazione speculare (4-3-3) per i portoghesi: Milheiro sceglie lo stesso 11 della sfida nel girone eliminatorio. Sugli spalti circa un migliaio di sostenitori italiani.
L’Italia affronta la gara, come aveva chiesto il tecnico Bollini alla vigilia, con la consapevolezza che si tratta di una finale e non di una rivincita del 5-1 subìto una settimana fa nel secondo match del girone, mentre i portoghesi sembrano pagare i favori del pronostico. Poco meno di 10’ e gli Azzurrini conquistano campo e fiducia: all’8’ Missori controlla sull’out di destra, Esposito si muove bene alle spalle del diretto marcatore, assist per lui sul secondo palo, Goncalo Ribeiro esce male, ma il centravanti azzurro non trova la deviazione tentata allungando il destro per colpire al volo a porta ormai sguarnita. Altri 3’ e Ndour da fuori tenta di sorprendere il portiere portoghese, conclusione alta.
Al terzo tentativo, al 18’, arriva il gol: uno – due tra Regonesi e Hasa appena fuori il vertice sinistro dell’area, l’esterno azzurro controlla e pennella con il sinistro un cross teso e invitante, a centro area arriva in corsa con uno stacco prepotente in terzo tempo Kayode, sovrastato il difensore portoghese Gabriel Bras e deviazione di testa in rete per l’1-0.
La reazione dei portoghesi frutta solo un pericolo: al 27’ indecisione di Missori su una palla calciata alle spalle dei difensori, Mastrantonio è costretto ad uscire per anticipare in tuffo Rodrigo Ribeiro (non c’è rigore) per poi allontanare con i piedi la palla rimasta vagante appena fuori area, sul lato destro.
Il monologo azzurro prosegue fino al 45’, senza però produrre quel 2-0 che sarebbe stato ampiamente meritato. Vignato conduce magistralmente una ripartenza (32’) per vie centrali, penetra fino al limite dell’area con Esposito e Hasa che si allargano ai suoi fianchi, ma sceglie la soluzione individuale, tiro contrato da un difensore, poi sul proseguimento dell’azione Hasa, su appoggio di Esposito calcia a lato. A seguire un rasoterra di Esposito parato dall’esterno portoghese (36’), un destro secco di Hasa di poco alto oltre l’incrocio (42’). Nel primo dei 2’ di recupero, fallo di Ndour (con giallo) al limite dell’area, punizione di Hugo Felix alta.
Nella ripresa, l’Italia sembra accusare la stanchezza di un primo tempo così intenso e, dopo un’altra penetrazione di Vignato (52’) chiusa con un rasoterra parato in due tempi (sembra il replay dell’incursione di Pisilli con la Spagna valsa il momentaneo 2-1), il Portogallo inizia a mettere in difficoltà la retroguardia azzurra: il tiro dal limite di Gustavo Sa (54’) è deviato dalla gamba di un difensore, Mastrantonio sarebbe battuto ma la palla esce di poco; dopo 6’ colpo di testa ravvicinato di Marcin Fernandes, che stacca alle spalle di Regonesi e schiaccia a terra ma il portiere italiano salva in due tempi. Iniziano i cambi tattici, Bollini mette dentro Lipani per uno stanco Ndour e poi Pisilli per Faticanti (compagni di squadra nella Roma, in questa Under 19 e anche nell’Under 20 vice campione del mondo) e Koleosho per Vignato, che 1’ prima di uscire fallisce dal dischetto un’occasione d’oro, costruita con un controllo di petto/faccia su un lungo rilancio dalle retrovie, e con un destro al volo, che finisce però dritto addosso a Goncalo Ribeiro.
Milheiro (che viene anche ammonito per proteste) prova un assetto più offensivo con un attaccante in più (Herculano per Gustavo Sa) e poi con Miguel Falè per la stella Hugo Feliux, tra i più deludenti dei suoi. Ma gli ultimi 15' non cambiano più nulla, la retroguardia azzurra controlla gli ultimni timidi tentativi di rimonta portoghese e, dopo 5' di recupero (e un brivido a 10'' dalla fine per un destro al volo di Herculano), è tempo di un'esaltante, meritata, attesa, voluta, festa italiana. Festeggiamenti sotto la tribuna con i tifosi italiani, Bollini lanciato in aria dal gruppo, immagini in diretta su Rai 3 che entrano nelle case degli Italiani, uno spot meraviglioso per il nostro calcio.
Italia – Portogallo 1-0
Italia (4-3-3): Mastrantonio; Missori, L. Dellavalle, A. Dellavalle, Regonesi; Hasa, Faticanti (dal78’m Pisilli), Ndour (dal 64’ Lipani); Kayode, P. Esposito, Vignato (dall’80’ Koleosho). All. Bollini; a disp.: Palmisani, Chiarodia, D’Andrea, Bozzolan, Amatucci, Turco, ,.
Portogallo (4-3-3): Goncalo Ribeiro, Goncalo Esteves, Antonio Ribeiro, Gabriel Bras, Martim Marques (dal 46’ Martim Fernandes); Samuel Justo (dal 46’ Diogo Prioste), Nuno Felix, Gustavo Sa (dal 75’ Herculano Fabian); Hugo Felix (83’ Miguel Falé), Rodrigo Ribeiro, Carlos Borges. All.: Joaquim Milheiro. A disp.: Diego Pinto, Jorge Meireles, Luis Gomes, Yarius Da Rocha, Joao Goncalves.
Arbitro: Jablonski (GER). ASSISTENTI: Morim (LUX), Kemptyer (GER). QUARTO UFFICIALE: Bogar (HUN)
Reti: 18’ Kayode (I).
Note: Angoli: 1/1. Ammoniti: Gabriel Bras, Samuel Justo (P), Mastrantonio, Missori, Ndour, Kayode (I) per condotta non regolamentare; Gustavo Sa (P) per proteste. Recupero 2’ (pt), 5’ (st).
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