Alla fine sono arrivate le scuse da parte del colosso internazionale dedicato alla trasmissione e distribuzione di eventi sportivi che, dal 2017, detiene i diritti relativi alla serie C (attualmente in duopolio con la Rai, che pochi giorni fa si è aggiudicato il pacchetto nazionale). Eleven Sports fa un passo indietro e recita il mea culpa, dopo i disservizi del penultimo week-end (26-27 settembre) che hanno privato gli abbonati della visione inerente alla seconda striscia di gare in programma alle 17.30. Non solo: tra la giornata di sabato 26 fino al primo pomeriggio di domenica 27, come denunciato da moltissimi utenti, è stato praticamente impossibile sottoscrivere gli abbonamenti per i "ritardatari": annuali da 69,99 euro, al netto dei vecchi aficionados che pagano 49.99, e mensili da 7,90 euro. Per la serie C il battesimo della nuova stagione, per Eleven Sports un flop clamoroso. Secondo quanto affermato dalla piattaforma, il problema sarebbe stato ascrivibile al down di Banca Sella, il provider attraverso cui viene gestito il sistema di pagamento online. Proteste, malumori, minacce di disdetta e persino di azioni legali da parte dei nuovi abbonati: sulla pagina Facebook di Eleven Sports si è scatenato di tutto già a partire dalla tarda mattinata di domenica, quando diversi utenti hanno iniziato a denunciare di essersi visti negare la transazione e di non aver ricevuto su messenger, o tramite mail, riscontri immediati alle loro rimostranze. Sul piede di guerra soprattutto i tifosi del Bari, squadra il cui impegno in campionato a Francavilla era programmato alle 17.30. Ma reclami di vario tipo sono arrivati anche da sostenitori di Juve Stabia, Potenza, Catanzaro e Ternana, che attendevano con ansia il debutto previsto proprio per quell'orario, e che non hanno potuto godere del servizio. Una faccenda in cui ha messo i piedi anche il Codacons, che ha chiesto all'azienda di "risarcire i consumatori coinvolti riconoscendo loro la possibilità di assistere in tv in modo gratuito ad almeno due giornate di campionato". Ecco che Eleven Sports, vistasi accerchiata, ha scelto la strada della distensione, rivelando attraverso un comunicato una serie di misure atte a trovare un compromesso col proprio pubblico. Intanto, il prolungamento di una settimana - oltre la scadenza definita - per chi aveva sottoscritto un abbonamento mensile. Quindi il rimborso totale della prima giornata di campionato per chi aveva scelto l'abbonamento stagionale. Last but not least, la possibilità per tutti gli iscritti alla piattaforma (anche non abbonati) di poter approfittare della visione gratuita di due sfide per una sola squadra a scelta, riscattandone il codice.
"Ci scusiamo con tutti coloro che hanno riscontrato inconvenienti. Quotidianamente abbiamo come unico obiettivo offrire un servizio sempre migliore per fare in modo che questi episodi non accadano più - la nota di ES -. Purtroppo, i problemi tecnici riscontrati domenica, non direttamente imputabili a noi, non ci hanno permesso di garantirvi l'esperienza che meritate". Sarà anche così e teoricamente non ci sarebbero motivi per dubitarne: fatto sta che non è la prima volta che Eleven Sports incappa in queste disfunzioni, segno di un apparato tecnologico ancora da perfezionare e che tradisce spesso disservizi eclatanti. Era capitato qualcosa di simile il 24 novembre 2019, alla sedicesima giornata di campionato, con le partite praticamente oscurate da un malfunzionamento improvviso che ne impedì la trasmissione. Lo scorso anno in D, prima del tilt che cancellò Nocerina-Foggia, fu direttamente il Palermo a segnalare alla piattaforma alcuni problematiche sul collegamento, subito dopo il match di metà settembre col Roccella, facendosi portavoce del malcontento dei propri tifosi. E c'era stato, va ricordato, un prologo non proprio incoraggiante in occasione della sfida col San Tommaso. Anche in quel caso, Eleven Sports provvide al rimborso. Stessa scelta, saggia, presa nel febbraio del 2018, quando tutta la 26/ma giornata saltò inopinatamente. Si trattava, all'epoca, del primo anno di gestione targato ES. E ancora: al buio anche Bari-Ternana, secondo turno dei play-off di serie C dello scorso luglio. Ma la lista degli inconvenienti che hanno lasciato il gruppo di Andrea Radrizzani al palo, è lunga in questi tre anni di faticosa gestione del prodotto. Ad oggi risulta ancora impossibile sottoscrivere gli abbonamenti col classico pagamento on-line, e anche chi è riuscito ad operare con successo le transazioni, avrebbe riscontrato difficoltà serie nella ricezione del segnale persino sabato pomeriggio. Nessun problema, invece, segnalato per le gare di domenica 4 ottobre. E i tifosi, dopo la bufera, incrociano le dita.
Fatto sta che la Lega Pro, legata ad Eleven Sports da un accordo in scadenza nel 2023, al momento tace e mantiene una posizione di retroguardia. Mesi fa si era vociferato di un inserimento di DAZN nella partita dei diritti televisivi della serie C: indiscrezioni che non hanno avuto un seguito. Va da sé che il quadro generale non è incoraggiante e non garantisce agli spettatori certezze e affidabilità per una scommessa così lunga e ambiziosa. A maggior ragione considerando l'importanza e il seguito di un campionato come la C, con interessi economici definiti e bacini di utenza che non possono relegarlo al ruolo di convitato di pietra nel banchetto dei diritti televisivi a cui siedono anche i club di A e B. Ragion per cui occorre fermarsi e ripensare il tutto. E, perché no, studiare percorsi alternativi in vista della prossima stagione. Il rischio, nell'epoca del Covid e della chiusura forzata degli stadi, è quello di svilire il prodotto fino alla consunzione. Un pericolo che, immaginiamo, nessuno voglia correre.
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