L'Alessandria calcio si mantiene saldamente in lotta per la promozione, in un girone D che vede tre squadre racchiuse nello spazio ristretto di appena due punti quando mancano 540 minuti alla fine del campionato. Un dato importante, soprattutto considerando che i Grigi dovranno affrontare due scontri diretti nelle prossime giornate, di cui uno proprio contro l'Arquatese, attuale coinquilina del primo posto in classifica.
La vittoria nell'ultimo turno contro il Psg, fanalino di coda del girone, rappresenta certamente il dato più positivo della giornata, anche se permangono dubbi sul piano del gioco e dell'attenzione. Non è infatti accettabile concedere tre nitide occasioni da gol a una squadra lontanissima anche dal penultimo posto in classifica, una formazione che matematicamente ha pochissime speranze di mantenere la categoria.
Va comunque riconosciuto il merito agli avversari torinesi, che come sottolineato dal tecnico Alberto Merlo "non rinunciano mai a giocare, anche quando il punteggio li condanna. E comunque, 13 sconfitte su 14 sono state con una sola rete di scarto". Ciononostante, resta il fatto che l'Alessandria non può permettersi simili disattenzioni, che solo grazie a un provvidenziale intervento di Menino hanno evitato il pareggio. "Se avessero segnato in quell'azione - ha confermato l'allenatore - sarebbe stata durissima".
A parziale giustificazione delle difficoltà incontrate dai Grigi, c'è l'assenza di quattro titolari (Cesaretti, Erbini, Muratore e Pellegrini), che ha obbligato lo staff tecnico a ripensare modulo, interpreti e atteggiamento complessivo della squadra. Ma il problema principale sembra risiedere nei limiti in fase di finalizzazione e nell'incapacità di costruire punteggi ampi e rassicuranti, costringendo la squadra a vivere le fasi finali delle partite con l'affanno e il timore di essere raggiunta o superata.
Sono timori che una formazione con personalità e qualità non dovrebbe mai avere, se solo conoscesse bene le proprie potenzialità. O forse, proprio perché ha questa conoscenza dettagliata di tutti i suoi interpreti, non riesce a fare di ogni gara una prova di forza e deve costruirsi ogni risultato mattone su mattone, mettendo il cemento a presa rapida per non rischiare che il muro si incrini.
Con gli scontri diretti all'orizzonte e una classifica così corta, ogni dettaglio potrebbe risultare decisivo per le ambizioni di promozione dell'Alessandria.
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