Un nuovo capitolo di tensione si apre per il Brescia, con un'udienza fissata con la Procura Federale che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del club lombardo. Secondo quanto riportato dall'ANSA, il confronto tra i rappresentanti della società e gli organi della giustizia sportiva è programmato per giovedì 22 maggio, data in cui verranno affrontate questioni di natura economico-finanziaria che coinvolgono direttamente il club delle Rondinelle.

La posizione di Massimo Cellino

Al centro della vicenda ci sarebbe una complessa situazione che vede il presidente Massimo Cellino ritenere di essere stato vittima di una truffa. Stando alle informazioni disponibili, il patron del Brescia avrebbe affidato a una società esterna la gestione di alcune operazioni finanziarie relative al versamento dei contributi obbligatori.

Il meccanismo utilizzato per tale operazione sarebbe stato quello della compravendita di crediti d'imposta, un sistema legittimo e spesso utilizzato per ottimizzare la gestione fiscale delle aziende. L'entità dell'operazione non sarebbe di poco conto, aggirandosi attorno a una cifra di 1 milione e 400mila euro, somma che il Brescia avrebbe corrisposto all'intermediario.

La presunta truffa e le sue implicazioni

La situazione si sarebbe complicata quando, presumibilmente, la società terza incaricata di gestire questi pagamenti non avrebbe provveduto al corretto versamento dei contributi, generando così un contenzioso che ha attirato l'attenzione della Procura Federale. Questo spiegherebbe la convocazione del club per un'audizione formale, durante la quale la dirigenza bresciana avrà l'opportunità di chiarire la propria posizione.

È importante sottolineare che, al momento, Massimo Cellino non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla questione, mantenendo un profilo riservato su una vicenda che potrebbe avere risvolti significativi tanto sul piano sportivo quanto su quello giudiziario.

Le possibili conseguenze per il club

La convocazione da parte della Procura Federale rappresenta un passaggio delicato per il Brescia. Qualora venissero accertate irregolarità nei versamenti contributivi, anche se frutto di una presunta truffa subita, il club potrebbe andare incontro a sanzioni di natura sportiva, come penalizzazioni in classifica o multe.

D'altro canto, se la versione di Cellino trovasse conferma nelle indagini, il Brescia potrebbe essere considerato parte lesa, con conseguenze diverse sul piano disciplinare. Risulterà quindi fondamentale, durante l'udienza del 22 maggio, dimostrare la buona fede della società e l'eventuale azione fraudolenta messa in atto dalla società terza coinvolta nell'operazione.

Un momento delicato per le Rondinelle

Questa vicenda si inserisce in un contesto già complesso per il club lombardo, impegnato a pianificare il proprio futuro sportivo. L'esito dell'incontro con la Procura Federale potrebbe influenzare significativamente le strategie societarie e le prospettive della squadra.

Resta da vedere quali saranno le evoluzioni di questa situazione e se verranno forniti ulteriori dettagli da parte di Cellino o della direzione del Brescia nelle prossime settimane, in attesa di un confronto che si preannuncia decisivo per fare chiarezza su una vicenda che unisce aspetti finanziari, legali e sportivi in un intreccio particolarmente delicato.

L'appuntamento è quindi fissato per il 22 maggio, quando il club bresciano avrà l'opportunità di esporre la propria versione dei fatti davanti agli organi della giustizia sportiva, cercando di dimostrare la propria estraneità rispetto a eventuali irregolarità nel versamento dei contributi dovuti.

Sezione: Serie B / Data: Dom 18 maggio 2025 alle 18:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
vedi letture
Print