La Pianese torna dalla trasferta di Campobasso con un pareggio per 1-1 che ha il sapore amaro della sconfitta. La squadra bianconera, protagonista di una prestazione matura e solida per quasi tutta la gara, è stata raggiunta al novantacinquesimo minuto su un calcio di rigore, un episodio che ha acceso le discussioni nel post-partita. A commentare l’incontro e, soprattutto, la decisione arbitrale, è stato il Direttore Sportivo Francesco Cangi, che ha analizzato con lucidità le dinamiche del match e le implicazioni delle nuove tecnologie sul campo.
L'esordio di Cangi è stato improntato all'amarezza per un risultato che, per quanto visto in campo, la Pianese avrebbe meritato di vincere. "È inevitabile provare amarezza per questo risultato: speravamo di tornare da Campobasso con una vittoria importante, che per quanto visto in campo sarebbe stata meritata," ha affermato il dirigente. La squadra, forte del gol di Bellini, aveva interpretato la gara con grande spessore su un campo storicamente difficile.
L’analisi si è concentrata sul momento cruciale, il contropiede di Coccia che ha sfiorato il 2-0, e la conseguente doccia fredda finale. "Subire un gol su rigore in pieno recupero lascia del rammarico," ha commentato Cangi, mettendo in discussione la decisione: "Il contatto su Masetti può esserci stato, anche se a mio avviso il rigore è generoso."
Il dirigente ha poi allargato il discorso, riflettendo sull'impatto delle innovazioni tecnologiche nel calcio moderno, che a suo dire stanno modificando i parametri di giudizio: "Con l’introduzione delle nuove tecnologie dobbiamo abituarci a situazioni che in passato sarebbero state interpretate in modo diverso." La critica si fa più diretta guardando al bilancio complessivo dei fischi contro la Pianese: "È già il quinto rigore che ci viene assegnato contro in episodi borderline: se ripenso al calcio in cui giocavo io, certi rigori non li avrebbero dati." Nonostante la rabbia per il punto perso, Cangi si è detto consapevole della forza mostrata in campo: "Torniamo a casa arrabbiati, ma consapevoli che abbiamo fatto una grande prestazione."
L’amarezza per l’episodio finale non cancella, tuttavia, il lavoro svolto da mister Birindelli e dal suo staff. Cangi ha evidenziato come il percorso di maturazione della squadra sia in piena evoluzione, nonostante i cambiamenti di organico. "Il lavoro del mister e dello staff sta dando forma al nostro percorso," ha detto il DS.
Il Cjarlins Muzane è solo al secondo anno in Serie C e ha affrontato un profondo rinnovamento sia nella rosa che nello staff tecnico. Nonostante questo, "stiamo crescendo e di questo siamo contenti." L'obiettivo mancato del bottino pieno avrebbe dato una spinta morale aggiuntiva, ma il punto strappato al Campobasso resta "comunque positivo" per la classifica.
Cangi ha voluto chiudere il suo intervento con un sentito elogio alla struttura societaria della Pianese, un modello di serietà e organizzazione che funge da vero e proprio vanto in un campionato popolato da club di città ben più grandi.
"Guardando altre realtà del girone, è giusto sottolineare come la nostra società, pur rappresentando un comune piccolo, lavori con organizzazione e serietà," ha affermato il dirigente amiatino. La solidità del club è una base imprescindibile: "La proprietà è presente e puntuale in ogni aspetto, e questa solidità ci permette di affrontare avversarie che arrivano da città molto più grandi."
L'ambizione del club rimane saldamente legata al mantenimento della categoria, ma con la consapevolezza che, continuando su questa strada, ci si potrà togliere qualche soddisfazione in più. "La nostra ambizione resta quella di mantenere la categoria, possibilmente in anticipo come successo l’anno scorso. Se dovessimo riuscirci all’ultima giornata lo festeggeremo come una grande impresa; se ci arriveremo prima, potremo toglierci anche qualche soddisfazione in più," ha concluso Cangi, lasciando Campobasso con la rabbia del risultato, ma la certezza di un gruppo maturo e compatto.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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