Alla vigilia della difficile trasferta contro il Novara, l'allenatore del Trento, Luca Tabbiani, ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione, toccando temi importanti come le condizioni fisiche della rosa, l'arrivo di nuovi giocatori e le ambizioni per la prossima partita. Le sue parole hanno delineato un quadro fatto di consapevolezza, determinazione e una sana dose di scaramanzia.

Il tecnico ha esordito con un aggiornamento sullo stato di salute della squadra, rassicurando i tifosi. "A parte Muça e Corradi, convocati con le rispettive nazionali, siamo quasi al completo," ha dichiarato. Ha confermato il recupero di Meconi e ha fornito importanti dettagli su Miranda: "è rientrato in gruppo dopo i problemi al ginocchio. Non è stato nulla di grave, ma avendo saltato tutta la preparazione deve ritrovare la condizione."

L'attenzione si è poi spostata sul mercato e sull'ultimo acquisto, Riccardo Fiamozzi. Tabbiani ha espresso grande soddisfazione per l'innesto, sottolineando non solo lo spessore tecnico del giocatore, ma anche il suo legame con il territorio. "È un acquisto di spessore, e in più è trentino," ha detto, evidenziando come avere in rosa giocatori del posto aiuti a trasmettere valori forti e un senso di appartenenza. Ha però avvertito che Fiamozzi, non avendo svolto la preparazione con il gruppo, avrà bisogno di tempo per mettersi al passo.

La sfida con il Novara è per Tabbiani un appuntamento personale, quasi un incubo da esorcizzare. L'allenatore ha confessato un record negativo di cinque sconfitte su cinque contro la squadra piemontese e ha scherzato dicendo di non credere alla fatalità, ma che è arrivato il momento di cambiare la rotta. "Ai ragazzi ho chiesto di aiutarmi a togliermi questa croce," ha rivelato il tecnico, mostrando la sua voglia di superare questo tabù.

Sul piano tecnico, il mister ha evidenziato i progressi del gruppo, pur sottolineando che la strada è ancora lunga. "Con la Giana abbiamo vinto senza brillare, con il Brescia abbiamo perso giocando meglio," ha analizzato Tabbiani, sottolineando la necessità di unire prestazione e risultato. Il tecnico ha ribadito che la perfezione non esiste, ma la sua ricerca è un obiettivo costante. Ha citato la partita contro il Brescia, dove "13 secondi di disattenzione" sono bastati per compromettere un'ottima prestazione, come un esempio della massima attenzione richiesta in un campionato in cui ogni piccolo errore può costare punti preziosi. "Dobbiamo rimanere dentro la partita per tutti i 90 minuti," ha concluso.

L'obiettivo di domenica, per Tabbiani, non è solo fare punti, ma anche e soprattutto "crescere". Il Novara, ha detto, servirà a misurare il livello della squadra e a individuare gli aspetti da migliorare. "Il lavoro quotidiano è la base, i risultati arriveranno di conseguenza," ha affermato, chiudendo con un messaggio che unisce realismo e determinazione.

Sezione: Serie C / Data: Sab 06 settembre 2025 alle 07:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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