Un'onda d'urto ha scosso la Sancataldese: il presidente Ivano La Cagnina ha rassegnato le proprie dimissioni, una decisione sofferta e motivata dagli insulti e dalle offese dirette al figlio, Michele, impiegato in campo durante la recente partita contro il Messina. La contestazione, secondo quanto riferito, è scaturita da presunti errori commessi dal giovane calciatore.

In una lettera aperta, La Cagnina ha espresso il proprio dolore e la profonda delusione. "Non scrivo solo come presidente, ma prima di tutto come padre", ha affermato, sottolineando l'assoluta mancanza di sportività nel trasformare la sconfitta di squadra in un attacco personale e diretto. Ha respinto con forza le accuse secondo cui il figlio giocherebbe solo grazie alla sua posizione, definendole una "menzogna colossale".

Questo clima, ha spiegato, ha esaurito il suo entusiasmo e lo ha spinto a farsi da parte: "Vedere un figlio diventare bersaglio di insulti e insinuazioni mi ha tolto ogni entusiasmo". L'ex presidente ha voluto ringraziare "la gente moderata" che ha sostenuto il club nel corso degli anni, augurando al suo successore di portare avanti il lavoro iniziato. Con parole dure e definitive, ha concluso: "Io non intendo più dedicare un solo minuto né un solo euro a chi oggi si è dimostrato ingrato e offensivo".

A seguito dell'annuncio, il club ha pubblicato un comunicato ufficiale per esprimere massima solidarietà a Michele, a Ivano La Cagnina e a tutta la loro famiglia. Il direttivo ha condannato fermamente gli episodi avvenuti allo stadio e proseguiti sui social media, definendoli "atteggiamenti incresciosi" che non rispecchiano i valori sani e sinceri della società.

"Ieri San Cataldo ha perso 2 volte!", si legge nel comunicato, riferendosi alla sconfitta sul campo e, ancor più grave, a quella inflitta "da persone che non hanno nulla a che fare con lo sport". Il club ha criticato duramente il "tifoso in giacca e cravatta" che sembra quasi desiderare la sconfitta per potersi mettere in mostra con esternazioni incivili, sia dal vivo che dietro una tastiera.

Il direttivo si è detto incredulo e profondamente ferito da tali azioni, specialmente dopo oltre vent'anni di impegno. Hanno sottolineato che il giovane atleta, Michele, è sempre stato un esempio di professionalità e attaccamento ai colori sociali, e che gli attacchi non hanno colpito solo lui, ma l'intera dirigenza che ha sostenuto la squadra con sacrifici e sforzi economici. La società ha espresso il proprio dispiacere per la tifoseria sana, per i ragazzi del "Commando" e per i tanti giovani che si stanno avvicinando al club.

In un gesto di responsabilità, il club ha assicurato che la stagione in corso sarà portata a termine in onore dei tesserati e dei veri sostenitori. Allo stesso tempo, si prenderà un periodo di riflessione per valutare il futuro del progetto calcistico, che rischia di fermarsi a causa di questi comportamenti irresposabili e irrispettosi. La dirigenza ha infine promesso di lottare per la salvezza, obiettivo da dedicare a Michele, a Ivano e a tutta la famiglia La Cagnina.

Tuttavia, in una svolta inattesa, il CDA ha respinto per il momento le dimissioni del presidente La Cagnina, riservandosi di decidere in seguito le prossime azioni.

Sezione: Serie D / Data: Lun 15 settembre 2025 alle 20:25
Autore: Redazione Notiziario del Calcio
vedi letture
Print