Il settore giovanile della Varesina si conferma ancora una volta un'autentica fucina di talenti calcistici. I numeri della stagione appena conclusa parlano chiaro: venti giovani calciatori cresciuti nel club lombardo hanno fatto il salto di qualità verso squadre professionistiche, un risultato che testimonia l'eccellenza del lavoro svolto dalle giovanili biancorosse.
Il dato più significativo riguarda i nove elementi che sono stati ingaggiati da società di Serie A e Serie B, rappresentando il fiore all'occhiello di questa generazione. Tra questi, spiccano i nomi di alcuni giocatori che hanno già attirato l'attenzione dei grandi club del calcio italiano.
I gioielli della corona: destinazione Serie A e B
Tra i protagonisti di questo straordinario esodo verso i massimi campionati italiani figurano Marco Colugnat e Antonio Grande, entrambi classe 2009. Il primo ha trovato spazio nel Como, squadra che si è dimostrata particolarmente attenta ai prodotti del vivaio varesino, mentre Grande ha intrapreso il suo percorso professionale con l'Udinese, club storicamente attento alla valorizzazione dei giovani talenti.
La generazione 2011 si è distinta con tre elementi di spicco. Davide Cesarini ha firmato per il Monza, club che negli ultimi anni ha investito significativamente nel settore giovanile, mentre Mattia D'Ambrosio si è accasato al Pisa. Andrea Lionti ha invece scelto ancora una volta il Como, confermando il legame privilegiato tra le due società lombarde.
Particolarmente interessante il percorso di Samuele Zaro, classe 2014, che ha attirato le attenzioni dell'Inter. Il giovane talento rappresenta una delle scommesse più ambiziose di questa annata, considerata la giovane età e le prospettive di crescita nel club nerazzurro.
La lista si completa con Nikolas Markaj (2015) e Nicolò Vaglica (2017), entrambi destinati al Como, e Federico Bof (2017), che ha invece trovato accoglienza nel settore giovanile del Milan. Quest'ultimo trasferimento rappresenta senza dubbio uno dei colpi più prestigiosi, considerando il blasone del club rossonero.
La Serie C: trampolino verso il professionismo
Non meno significativo il gruppo di undici giovani che hanno trovato collocazione presso società di Serie C, categoria che spesso rappresenta il primo vero banco di prova per chi aspira a una carriera nel calcio professionistico. La Pro Patria si è rivelata la destinazione privilegiata per molti di questi talenti, segno di una collaborazione consolidata tra i due club lombardi.
David Soumahoro (2007) ha intrapreso un percorso diversificato, dividendo la sua esperienza tra Alcione, Constantin Gondor e Pro Patria. Della generazione 2009, Alessandro Tortora si è trasferito al Renate, mentre Mirko Cavallo ha scelto la Pro Patria.
La classe 2010 ha visto ben tre elementi fare il salto verso il professionismo: Andrea Mondini, Giacomo Rabbolini e Tommaso Sannino, tutti e tre approdati alla Pro Patria, a testimonianza della fiducia riposta dal club biancoblù nei prodotti del vivaio varesino.
Anche la generazione 2012 ha dato il suo contributo con tre giovani promesse: Riccardo Pedretti, Filippo Di Clemente e Federico Faletti, tutti destinati ancora una volta alla Pro Patria. A completare il quadro, Daniel Giroldi (2013), anch'egli approdato nel medesimo club.
Il caso speciale di Giacomo Sali
Una menzione particolare merita Giacomo Sali, conosciuto come Jack, il cui trasferimento all'Albinoleffe rappresenta una storia a sé stante. Il suo percorso differisce dagli altri giovani talenti poiché si tratta di un calciatore che ha già maturato esperienza nel calcio professionistico, arrivando alla Varesina da esordiente e ora pronto per una nuova avventura.
Il passaggio di Sali all'Albinoleffe assume un significato particolare per la società varesina, che lo considera degno di un posto speciale nella propria "Hall of Fame". La sua vicenda rappresenta un esempio virtuoso di come il club sappia valorizzare non solo i prodotti del proprio vivaio, ma anche quegli elementi che, pur arrivando da percorsi diversi, trovano nella Varesina l'ambiente ideale per la propria crescita professionale.
Un modello di sviluppo vincente
I numeri di questa stagione confermano la solidità del progetto tecnico della Varesina, che ha saputo costruire negli anni un modello di sviluppo efficace e riconosciuto a livello nazionale. La capacità di formare giovani calciatori in grado di imporsi nei campionati professionistici rappresenta non solo un motivo di orgoglio per la società, ma anche una risorsa economica importante attraverso i ricavi derivanti dalle cessioni.
La varietà delle destinazioni – dal Milan all'Inter, passando per Como, Udinese, Monza e Pisa – dimostra come i prodotti del vivaio varesino siano apprezzati trasversalmente nel panorama calcistico italiano. Questa diversificazione testimonia la qualità del lavoro svolto dai tecnici del settore giovanile, capaci di adattare la propria metodologia alle caratteristiche specifiche di ogni singolo talento.
Il bilancio complessivo di venti giovani calciatori transitati verso il professionismo rappresenta un traguardo significativo che consolida la reputazione della Varesina come uno dei vivai più prolifici del calcio lombardo e italiano.
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