Un'ombra profonda si allunga sul calcio a Torre del Greco. Dopo la già dolorosa esclusione dalla Serie C, la notizia, ora praticamente certa, è che la Turris non ripartirà nemmeno dalle categorie inferiori. Un epilogo amaro che segna un anno sabbatico per la principale realtà calcistica cittadina, che rimarrà fuori dai campi di gioco almeno fino all'estate del 2026.
Le speranze di una ripartenza immediata si sono infrante contro una realtà complessa, fatta di ostacoli economici e burocratici insormontabili. L'ultimo e disperato tentativo di assemblare una cordata a maggioranza torrese è miseramente naufragato. L'incontro decisivo, tenutosi nelle scorse ore e al quale era stato invitato anche l'ex presidente biancorosso Rosario Gaglione, ha purtroppo rivelato la totale assenza di presupposti tecnici ed economici concreti.
Non si sono concretizzate le condizioni né per intraprendere la via istituzionale, quella prevista dall'articolo 52 delle NOIF, che avrebbe consentito di ripartire con un titolo federale previo un versamento di 100mila euro, né per percorrere l'alternativa più agevole dell'acquisizione di un titolo sportivo già esistente. Ogni strada, insomma, si è rivelata impraticabile.
Di fronte a questa desolante situazione, il sindaco Luigi Mennella sta procedendo in queste ore, con evidente rammarico, alla restituzione formale del titolo che la FIGC aveva concesso per una possibile ripartenza dall'Eccellenza. La decisione è stata inevitabile, dato che proprio oggi scadevano i termini ultimi per poter usufruire dell'ammissione in sovrannumero.
Questo scenario rappresenta non solo una sconfitta sportiva, ma un duro colpo per l'intera comunità di Torre del Greco, che si vede privata della sua squadra di calcio di riferimento per un'intera stagione. L'amaro epilogo di questa vicenda sancisce senza più alcun dubbio un periodo di inattività forzata per la Turris, che dovrà attendere la prossima estate per poter sperare in una nuova alba calcistica.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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