Una vicenda che ha scosso profondamente il mondo del calcio italiano si è conclusa con una sentenza esemplare da parte del Giudice Sportivo territoriale. La società Russo Sebastiano Calcio Riposto è stata esclusa dal campionato Allievi/Under 17 per la stagione 2025/2026 e ben nove suoi giocatori sono stati squalificati fino al 5 aprile 2030, in seguito alla grave aggressione ai danni del giovane arbitro Diego Alfonzetti, appena 19enne.
L'episodio, avvenuto in Sicilia durante una partita di play-off della categoria Under 17 tra RSC Riposto e Pedara, ha generato indignazione a livello nazionale, portando l'Associazione Italiana Arbitri a una protesta simbolica senza precedenti: l'oscuramento completo del proprio sito ufficiale, sostituito da un'immagine contro la violenza nel calcio.
Il presidente dell'AIA, Antonio Zappi, ha espresso con fermezza la posizione dell'associazione: "È una situazione ormai inaccettabile. Queste incresciose aggressioni nei confronti dei nostri arbitri, spesso giovanissimi, picchiati da persone che per età potrebbero esserne i genitori solo per un fuorigioco o un rigore, devono essere oggetto di una profonda analisi, anche a livello istituzionale e politico, perché hanno assunto un significato non solo sportivo ma anche sociale che deve essere combattuto con fermezza da tutta la società civile".
Il provvedimento ufficiale emesso dal Giudice Sportivo è particolarmente severo e articolato: La società RSC Riposto è stata esclusa dal campionato Allievi/Under 17 per la prossima stagione 2025/2026, con l'aggiunta di una ammenda di 500 euro.
Nove calciatori hanno ricevuto una squalifica fino al 5 aprile 2030, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC: Sergio Rapisarda, Fabio Arcidiacono, Matteo Mancini, Mario Messina, Gabriel Pagano, Matteo Finocchiaro, Matteo Treffiletti, Simone Alfio Rosa e Mattia Sebastiano Cucè.
Per Alessandro Dilettoso è stata disposta la squalifica fino al 5 aprile 2028.
L'allenatore Maurizio Anastasi è stato squalificato fino al 30 giugno 2025, con una sanzione attenuata per aver collaborato nel tentativo di proteggere l'arbitro durante l'aggressione.
La decisione rappresenta un chiaro segnale da parte delle istituzioni calcistiche italiane nella lotta contro la violenza sui campi di gioco, in particolare quando questa colpisce giovani direttori di gara che rappresentano il futuro dell'arbitraggio italiano.
Il caso resta ora sotto i riflettori anche a livello istituzionale, mentre l'AIA e la FIGC sollecitano misure strutturali per garantire maggiore sicurezza agli arbitri e promuovere una cultura di rispetto delle regole e dei valori dello sport, soprattutto nei settori giovanili dove la formazione umana e sportiva dei ragazzi dovrebbe essere la priorità assoluta.
La vicenda di Diego Alfonzetti potrebbe rappresentare un punto di svolta nella gestione di questi episodi, spingendo verso interventi più decisi e coordinati per prevenire simili atti di violenza nel calcio di base italiano.
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